Nel 1956, quasi per caso, Alessandro Parronchi, durante un breve soggiorno romano, viene presentato da Vasco Pratolini a Saverio Tutino, figlio di Mario, con il quale entra in contatto, inizialmente soprattutto per avere spiegazioni sull'opera di Guido Pereyra. Si instaura così un'amicizia tanto intensa e sincera da terminare solo per la morte di Tutino (gennaio 1967), amicizia documentata in buona parte dal fitto carteggio raccolto in questo volume che la curatrice, Paola Baioni, ha ricevuto direttamente dallo stesso Parronchi. Da una lettura attenta delle lettere si evince lo spessore culturale dei protagonisti, il sostrato filosofico, filologico, artistico sotteso alle loro discussioni. Più si legge, più si scoprono sottigliezze che, se non fossero state sviscerate da loro, passerebbero quasi inosservate agli occhi dell'odierno lettore. Il volume si può sostanzialmente dividere in tre parti fondamentali: la prima che muove dall'interesse di Parronchi per il Libro del Collare di Guido Pereyra, in cui lui e Tutino diffusamente discutono soprattutto intorno alla genesi del testo. La seconda, in cui si consolidano l'amicizia e la stima, con interessantissimi passaggi riguardo alla poesia parronchiana e alle traduzioni dai poeti francesi e una terza parte, altrettanto importante soprattutto per gli storici e i critici d'arte: con profusione di particolari (impreziositi dalla bibliografia segnalata nelle note), i due parlano delle dibattute attribuzioni relative al Crocifisso di Michelangelo, discutono sul Cupido dormente, su Paolo Uccello, Masolino, Masaccio, per citare solo i principali argomenti. La parte finale del carteggio riguarda, in modo particolare, la traduzione tutiniana del Cimetière marin (pubblicato proprio nel '66) e della Jeune Parque che esce postuma, nel '71. Le lettere di Pereyra a Tutino, qui riportate nell'Appendice I (mentre l'Appendice II riporta una lettera di Pereyra direttamente a Parronchi), permettono infine di leggere in filigrana buona parte del Libro del Collare. Parronchi era interessato a conoscere le varie fasi di composizione del libro e a comprenderne il sostrato filosofico, filologico, letterario, artistico e umano.

"ARTE NATA DALL'ARTE". Carteggio inedito 1956-1966

PAOLA BAIONI
First
2009-01-01

Abstract

Nel 1956, quasi per caso, Alessandro Parronchi, durante un breve soggiorno romano, viene presentato da Vasco Pratolini a Saverio Tutino, figlio di Mario, con il quale entra in contatto, inizialmente soprattutto per avere spiegazioni sull'opera di Guido Pereyra. Si instaura così un'amicizia tanto intensa e sincera da terminare solo per la morte di Tutino (gennaio 1967), amicizia documentata in buona parte dal fitto carteggio raccolto in questo volume che la curatrice, Paola Baioni, ha ricevuto direttamente dallo stesso Parronchi. Da una lettura attenta delle lettere si evince lo spessore culturale dei protagonisti, il sostrato filosofico, filologico, artistico sotteso alle loro discussioni. Più si legge, più si scoprono sottigliezze che, se non fossero state sviscerate da loro, passerebbero quasi inosservate agli occhi dell'odierno lettore. Il volume si può sostanzialmente dividere in tre parti fondamentali: la prima che muove dall'interesse di Parronchi per il Libro del Collare di Guido Pereyra, in cui lui e Tutino diffusamente discutono soprattutto intorno alla genesi del testo. La seconda, in cui si consolidano l'amicizia e la stima, con interessantissimi passaggi riguardo alla poesia parronchiana e alle traduzioni dai poeti francesi e una terza parte, altrettanto importante soprattutto per gli storici e i critici d'arte: con profusione di particolari (impreziositi dalla bibliografia segnalata nelle note), i due parlano delle dibattute attribuzioni relative al Crocifisso di Michelangelo, discutono sul Cupido dormente, su Paolo Uccello, Masolino, Masaccio, per citare solo i principali argomenti. La parte finale del carteggio riguarda, in modo particolare, la traduzione tutiniana del Cimetière marin (pubblicato proprio nel '66) e della Jeune Parque che esce postuma, nel '71. Le lettere di Pereyra a Tutino, qui riportate nell'Appendice I (mentre l'Appendice II riporta una lettera di Pereyra direttamente a Parronchi), permettono infine di leggere in filigrana buona parte del Libro del Collare. Parronchi era interessato a conoscere le varie fasi di composizione del libro e a comprenderne il sostrato filosofico, filologico, letterario, artistico e umano.
2009
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FABRIZIO SERRA EDITORE
BIBLIOTECA DELLA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA
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9
242
9788862271325
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ALESSANDRO PARRONCHI MARIO TUTINO POESIA ARTE LETTERATURA ITALIANA LETTERATURA FRANCESE
ALESSANDRO PARRONCHI; MARIO TUTINO; PAOLA BAIONI
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PAOLA BAIONI Arte nata dall'arte. Carteggio 1956-1966 Alessandro Parronchi-Mario Tutino.pdf

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