L’articolo prende in esame alcuni argomenti connessi con il tema della temporalità nell’opera di Kafka. Prima di tutto emerge la connessione della temporalità con la condizione dell’oblio, in particolare con la Selbstvergessenheit, quella speciale distrazione che lo stesso Kafka indicava come la condizione fondamentale della scrittura (lettera a Max Brod del 5 luglio 1922: «Selbstvergessenheit – nicht Wachheit, Selbstvergessenheit ist erste Voraussetzung des Schriftstellertums».) Il confronto con il Kafka autore dei Diari, tuttavia,consente di osservare un aspetto diverso della sua interpretazione della temporalità, un aspetto reciproco e complementare rispetto a quello «astorico» della sua narrativa, secondo una dialettica che nell’opera kafkiana si ripropone continuamente, a conferma di un principio che, vedendo nella scrittura regolare del diario l’impegno a «non rinunciare a se stesso», individua in questa attività un impegno etico. L’analisi sottolinea poi la relazione della poetica dell’impazienza con la poetica dell’attesa, rintracciabile nell’intero lascito di Kafka, come massimamente rappresentativa della sua scrittura. L’attesa propone la riflessione sul tempo futuro come vana e tuttavia imprescindibile sfida, testimonianza della radicalità di una scrittura tutta concentrata nell’attimo della contingenza, l’«attimo sempre presente» come tempo impaziente dell’attesa, in cui si raccoglie il tempo storico nell’opera di Kafka. Proprio nella dimensione del presente assoluto in cui si concentra l’esperienza degli eroi kafkiani è tuttavia possibile riconoscere il loro significato fondamentalmente attivo: in quanto presenza assoluta, i personaggi non annunciano più nulla, ma proprio in questo modo si fanno annuncio, imponendo quella perentoria richiesta di ascolto in cui, secondo Jean-François Lyotard, si riconosce il sublime.

Dietro la storia. Temporalità e sublime in Franz Kafka

SANDRIN, Chiara
2009-01-01

Abstract

L’articolo prende in esame alcuni argomenti connessi con il tema della temporalità nell’opera di Kafka. Prima di tutto emerge la connessione della temporalità con la condizione dell’oblio, in particolare con la Selbstvergessenheit, quella speciale distrazione che lo stesso Kafka indicava come la condizione fondamentale della scrittura (lettera a Max Brod del 5 luglio 1922: «Selbstvergessenheit – nicht Wachheit, Selbstvergessenheit ist erste Voraussetzung des Schriftstellertums».) Il confronto con il Kafka autore dei Diari, tuttavia,consente di osservare un aspetto diverso della sua interpretazione della temporalità, un aspetto reciproco e complementare rispetto a quello «astorico» della sua narrativa, secondo una dialettica che nell’opera kafkiana si ripropone continuamente, a conferma di un principio che, vedendo nella scrittura regolare del diario l’impegno a «non rinunciare a se stesso», individua in questa attività un impegno etico. L’analisi sottolinea poi la relazione della poetica dell’impazienza con la poetica dell’attesa, rintracciabile nell’intero lascito di Kafka, come massimamente rappresentativa della sua scrittura. L’attesa propone la riflessione sul tempo futuro come vana e tuttavia imprescindibile sfida, testimonianza della radicalità di una scrittura tutta concentrata nell’attimo della contingenza, l’«attimo sempre presente» come tempo impaziente dell’attesa, in cui si raccoglie il tempo storico nell’opera di Kafka. Proprio nella dimensione del presente assoluto in cui si concentra l’esperienza degli eroi kafkiani è tuttavia possibile riconoscere il loro significato fondamentalmente attivo: in quanto presenza assoluta, i personaggi non annunciano più nulla, ma proprio in questo modo si fanno annuncio, imponendo quella perentoria richiesta di ascolto in cui, secondo Jean-François Lyotard, si riconosce il sublime.
2009
Raccontare la storia. Realtà e finzioni nella letteratura europea dal Rinascimento all'età contemporanea
Edizioni di Storia e Letteraura
129
137
9788863721126
storia; attimo; presente; ebraismo; sublime
Chiara Sandrin
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/102597
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