Le penicilliosi nel cane sono micosi poco frequenti. La forma piu' conosciuta e' la rino–sinusite, i cui agenti eziologici appartengono piu' frequentemente al genere Aspergillus che a Penicillium (Greene C.E 1998 Infectious Diseases of the Dog and Cat. W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.; Sharp N.J.H, Harvey C.E.,Sullivan M., Ford R.B. 1996. Head and neck medicine and surgery in small animal practice Orig.Vet.Learn.Syst.Inc.Trenton (U.S.A.) pp 41-47.) e che nella maggior parte dei casi rimane localizzata (Huston A., Moore A, Hanna F.Y. 1995 Mycotic osteomyelitis in a dog following nasal aspergillosis Vet. Rec.137:349-350.) Poco si conosce invece sulle forme disseminate da Penicillium. Per quanto e' di nostra conoscenza, fino ad oggi non sono stati documentati casi di penicilliosi sistemica o disseminata nel cane, nonostante alcuni Autori (Greene C.E 1998 Infectious diseases of the Dog and Cat.W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.) ne ipotizzino la presenza. Più note le forme sistemiche e disseminate da Aspergillus, che spesso interessano la colonna vertebrale (discospondilite), ma possono coinvolgere linfonodi, fegato, pancreas, reni, utero, cute (Budsberg S.C. Musculoskeletal Infection, in: Greene (1998) Infectious Diseases of the Dog and Cat, Saunders Ed. Co. Philadelphia:560-561). Il caso qui riportato si riferisce ad un cane Pastore Tedesco, femmina intera di 5 aa, presentato alla visita per comparsa improvvisa, 4 giorni prima, di instabilita' sul treno posteriore con trascinamento degli arti, difficolta' ad alzarsi, cifosi, abbattimento e disoressia. Fino a quel momento non era stata prescritta alcuna terapia. Oltre ai sintomi sopraelencati, si rilevavano dolore alla palpazione della colonna a livello lombare ed addome contratto. Veniva inoltre rilevata lieve ipertermia (39,5°C) e marcata linfoadenomegalia generalizzata. In relazione a questi rilievi venivano effettuati: agoaspirato linfonodale (linfonodi poplitei e prescapolari), esame radiografico della colonna (proiezione LL), esame completo del sangue, ricerca degli Ac nei confronti di Leishmania ed esame ecografico dell’addome. Gli esami ematologici non evidenziavano particolari alterazioni ad eccezione di una moderata iperproteinemia, riconducibile ad aumento delle frazioni globuliniche alfa2, beta e gamma. La ricerca degli Ac di Leishmania risultava negativa. L’ecografia addominale non evidenziava alterazioni a carico degli organi addominali ad eccezione di linfoadenomegalia dei linfonodi iliaci. All’esame radiografico si rilevavano aree di lisi a livello dello spazio intervertebrale L2-L3 e restringimento dello spazio intervertebrale T10-11, associati a reazioni periostali; alterazioni simili ma meno evidenti, anche a carico di altri spazi intervertebrali. Le lesioni evidenziate sono da ricondurre a discospondilite in fase attiva. L’agoaspirato linfonodale individuava un processo granulomatoso con la presenza di una popolazione di piccoli linfociti, alcuni linfoblasti, plasmacellule e numerosi agglomerati di cellule fusiformi e giganti multinucleate, con nucleoli prominenti e citoplasma basofilo. Numerose ife fungine, settate e di diametro regolare erano presenti sia all’interno delle cellule giganti, che libere. Con il materiale prelevato da agoaspirato linfonodale venivano allestite colture in Sabouraud Dextrose agar che, in 72 ore, a 25°C permettevano l’identificazione di un fungo appartenente al gen. Penicillium. Presso il Laboratorio di Batteriologia e Micologia del Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia dell’Università di Torino il micete veniva riconosciuto, secondo la tecnica di Pitt, come Penicillium expansum. Veniva emessa diagnosi di micosi disseminata probabilmente a partire dal processo di discospospondilite. Il protocollo terapeutico a base di itraconazolo (10 mg/kg due volte al di'), non pote' essere iniziato per repentina morte dell’animale L’esame autoptico confermo' il sospetto diagnostico, con lesioni tipiche di discospondilite a carico delle vertebre L2-L3, T10-T11. Dalle colture micologiche di materiale prelevato dai corpi intervertebrali interessati dal processo patologico, dai linfonodi, da campioni di urina e di sangue, si sviluppo' e venne identificato nuovamente P.expansum. Nessuna lesione a carico di altri organi. A differenza di quanto accade nell’uomo, negli animali, non e' sempre ben individuabile una situazione favorevole all’insorgenza delle micosi cosiddette opportunistiche. Anche in questo caso clinico non è stato possibile mettere in evidenza fattori o malattie predisponenti nei confronti della micosi disseminata, se si esclude la razza dell’animale. Il Pastore Tedesco, infatti, risulta essere particolarmente predisposto a micosi con sintomatologia sovrapponibile a quella da noi riferita (Greene C.E 1998 Infectious diseases of the Dog and Cat. W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.), anche se, come gia' ricordato, gli agenti causali risultano pero' essere funghi del gen. Aspergillus. e, molto piu' raramente dei gen. Fusarium e Paecilomyces.

Un caso di penicilliosi disseminata in un cane pastore tedesco

PEANO, Andrea;ZANATTA, Renato;TULLIO, Viviana Cristina;GALLO, Maria Grazia;
2002-01-01

Abstract

Le penicilliosi nel cane sono micosi poco frequenti. La forma piu' conosciuta e' la rino–sinusite, i cui agenti eziologici appartengono piu' frequentemente al genere Aspergillus che a Penicillium (Greene C.E 1998 Infectious Diseases of the Dog and Cat. W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.; Sharp N.J.H, Harvey C.E.,Sullivan M., Ford R.B. 1996. Head and neck medicine and surgery in small animal practice Orig.Vet.Learn.Syst.Inc.Trenton (U.S.A.) pp 41-47.) e che nella maggior parte dei casi rimane localizzata (Huston A., Moore A, Hanna F.Y. 1995 Mycotic osteomyelitis in a dog following nasal aspergillosis Vet. Rec.137:349-350.) Poco si conosce invece sulle forme disseminate da Penicillium. Per quanto e' di nostra conoscenza, fino ad oggi non sono stati documentati casi di penicilliosi sistemica o disseminata nel cane, nonostante alcuni Autori (Greene C.E 1998 Infectious diseases of the Dog and Cat.W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.) ne ipotizzino la presenza. Più note le forme sistemiche e disseminate da Aspergillus, che spesso interessano la colonna vertebrale (discospondilite), ma possono coinvolgere linfonodi, fegato, pancreas, reni, utero, cute (Budsberg S.C. Musculoskeletal Infection, in: Greene (1998) Infectious Diseases of the Dog and Cat, Saunders Ed. Co. Philadelphia:560-561). Il caso qui riportato si riferisce ad un cane Pastore Tedesco, femmina intera di 5 aa, presentato alla visita per comparsa improvvisa, 4 giorni prima, di instabilita' sul treno posteriore con trascinamento degli arti, difficolta' ad alzarsi, cifosi, abbattimento e disoressia. Fino a quel momento non era stata prescritta alcuna terapia. Oltre ai sintomi sopraelencati, si rilevavano dolore alla palpazione della colonna a livello lombare ed addome contratto. Veniva inoltre rilevata lieve ipertermia (39,5°C) e marcata linfoadenomegalia generalizzata. In relazione a questi rilievi venivano effettuati: agoaspirato linfonodale (linfonodi poplitei e prescapolari), esame radiografico della colonna (proiezione LL), esame completo del sangue, ricerca degli Ac nei confronti di Leishmania ed esame ecografico dell’addome. Gli esami ematologici non evidenziavano particolari alterazioni ad eccezione di una moderata iperproteinemia, riconducibile ad aumento delle frazioni globuliniche alfa2, beta e gamma. La ricerca degli Ac di Leishmania risultava negativa. L’ecografia addominale non evidenziava alterazioni a carico degli organi addominali ad eccezione di linfoadenomegalia dei linfonodi iliaci. All’esame radiografico si rilevavano aree di lisi a livello dello spazio intervertebrale L2-L3 e restringimento dello spazio intervertebrale T10-11, associati a reazioni periostali; alterazioni simili ma meno evidenti, anche a carico di altri spazi intervertebrali. Le lesioni evidenziate sono da ricondurre a discospondilite in fase attiva. L’agoaspirato linfonodale individuava un processo granulomatoso con la presenza di una popolazione di piccoli linfociti, alcuni linfoblasti, plasmacellule e numerosi agglomerati di cellule fusiformi e giganti multinucleate, con nucleoli prominenti e citoplasma basofilo. Numerose ife fungine, settate e di diametro regolare erano presenti sia all’interno delle cellule giganti, che libere. Con il materiale prelevato da agoaspirato linfonodale venivano allestite colture in Sabouraud Dextrose agar che, in 72 ore, a 25°C permettevano l’identificazione di un fungo appartenente al gen. Penicillium. Presso il Laboratorio di Batteriologia e Micologia del Dipartimento di Sanità Pubblica e Microbiologia dell’Università di Torino il micete veniva riconosciuto, secondo la tecnica di Pitt, come Penicillium expansum. Veniva emessa diagnosi di micosi disseminata probabilmente a partire dal processo di discospospondilite. Il protocollo terapeutico a base di itraconazolo (10 mg/kg due volte al di'), non pote' essere iniziato per repentina morte dell’animale L’esame autoptico confermo' il sospetto diagnostico, con lesioni tipiche di discospondilite a carico delle vertebre L2-L3, T10-T11. Dalle colture micologiche di materiale prelevato dai corpi intervertebrali interessati dal processo patologico, dai linfonodi, da campioni di urina e di sangue, si sviluppo' e venne identificato nuovamente P.expansum. Nessuna lesione a carico di altri organi. A differenza di quanto accade nell’uomo, negli animali, non e' sempre ben individuabile una situazione favorevole all’insorgenza delle micosi cosiddette opportunistiche. Anche in questo caso clinico non è stato possibile mettere in evidenza fattori o malattie predisponenti nei confronti della micosi disseminata, se si esclude la razza dell’animale. Il Pastore Tedesco, infatti, risulta essere particolarmente predisposto a micosi con sintomatologia sovrapponibile a quella da noi riferita (Greene C.E 1998 Infectious diseases of the Dog and Cat. W.B. Saunders Co. Philadelphia 934pp.), anche se, come gia' ricordato, gli agenti causali risultano pero' essere funghi del gen. Aspergillus. e, molto piu' raramente dei gen. Fusarium e Paecilomyces.
2002
6° Congresso Nazionale FIMUA (Federazione Italiana Micopatologia Umana ed Animale)
Modena
12-14 settembre 2002
Atti 6° Congresso Nazionale FIMUA
FIMUA
37
38
penicilliosi disseminata; cane
A.Peano; R. Zanatta; V. Tullio; M.G. Gallo; B. Mikulicic
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