La ricerca, intitolata : “Alcuni rilievi sul diffusionismo:la teoria dei prestiti come strumento di lettura dell’art.40 c.p.” e costituente un capitolo del volume collettaneo: “Studi in onore di Mario Romano”, edito da Jovene nel 2011, configura l’art. 40 del Codice Rocco come espressione emblematica delle leggi del diffusionismo e, segnatamente, della tendenza del pensiero italiano del Novecento ad importare figure superastratte dalla letteratura tedesca. Costruito mediante la sovrapposizione di due nuclei concettuali interferenti (il rapporto di causalità e la condotta omissiva), l’art. 40 c.p. costituisce un caso paradigmatico di fusione e reinterpretazione di modelli provenienti dalla dottrina tedesca, cioè un nitido esempio di quelle leggi del diffusionismo che l’Autore ha teorizzato in un suo precedente lavoro, dedicato alla filogenesi del linguaggio penalistico. L’accostamento comparatistico consente di individuare, nelle interpretazioni sapienziali e giurisprudenziali dell’art. 40, altrettanti fenomeni di occultamento del diritto positivo ad opera dell’indebita presupposizione di criptotipi di primo e di secondo grado, a testimonianza della tendenziale dissociazione dei formanti dell’ordinamento italiano e dell’influenza, sempre più invasiva, del formante indiretto costituito essenzialmente da particelle elementari del pensiero tedesco, penetrate in Italia in modo disorganico e recepite, talora acriticamente, in ragione del prestigio tributato alla dottrina tedesca.
Alcuni rilievi sul diffusionismo: la teoria dei prestiti come strumento di lettura dell'art. 40 c.p.
LICCI, Giorgio
2011-01-01
Abstract
La ricerca, intitolata : “Alcuni rilievi sul diffusionismo:la teoria dei prestiti come strumento di lettura dell’art.40 c.p.” e costituente un capitolo del volume collettaneo: “Studi in onore di Mario Romano”, edito da Jovene nel 2011, configura l’art. 40 del Codice Rocco come espressione emblematica delle leggi del diffusionismo e, segnatamente, della tendenza del pensiero italiano del Novecento ad importare figure superastratte dalla letteratura tedesca. Costruito mediante la sovrapposizione di due nuclei concettuali interferenti (il rapporto di causalità e la condotta omissiva), l’art. 40 c.p. costituisce un caso paradigmatico di fusione e reinterpretazione di modelli provenienti dalla dottrina tedesca, cioè un nitido esempio di quelle leggi del diffusionismo che l’Autore ha teorizzato in un suo precedente lavoro, dedicato alla filogenesi del linguaggio penalistico. L’accostamento comparatistico consente di individuare, nelle interpretazioni sapienziali e giurisprudenziali dell’art. 40, altrettanti fenomeni di occultamento del diritto positivo ad opera dell’indebita presupposizione di criptotipi di primo e di secondo grado, a testimonianza della tendenziale dissociazione dei formanti dell’ordinamento italiano e dell’influenza, sempre più invasiva, del formante indiretto costituito essenzialmente da particelle elementari del pensiero tedesco, penetrate in Italia in modo disorganico e recepite, talora acriticamente, in ragione del prestigio tributato alla dottrina tedesca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.