Paul Auster, nel romanzo Nel paese delle ultime cose, narra di una città di reietti ai margini del mondo scintillante dei consumi, "castello senza ritorno" in cui nulla dura più di un istante. Vivere in questo luogo di distruzione significa adottare nuove strategie di sopravvivenza. Il residuale assurge qui a nuovo principio ontologico: una nuova speranza – una nuova utopia – può solo scaturire dai resti e dagli scarti, simbolo dell'inadempiuto che ancora orienta l'immaginazione e la prassi dell'ultimo uomo.

Città spazzatura e utopia del residuale

CUOZZO, Gianluca
2010-01-01

Abstract

Paul Auster, nel romanzo Nel paese delle ultime cose, narra di una città di reietti ai margini del mondo scintillante dei consumi, "castello senza ritorno" in cui nulla dura più di un istante. Vivere in questo luogo di distruzione significa adottare nuove strategie di sopravvivenza. Il residuale assurge qui a nuovo principio ontologico: una nuova speranza – una nuova utopia – può solo scaturire dai resti e dagli scarti, simbolo dell'inadempiuto che ancora orienta l'immaginazione e la prassi dell'ultimo uomo.
2010
401
421
http://www.fondazioneaugustodelnoce.net
Postmoderno; letteratura americana; Paul Auster; Walter Benjamin; utopia; tecnocrazia; capitalismo; consumismo
Gianluca Cuozzo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/129049
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact