introduzione nel marzo 2005 è nato a torino il cidigem, centro interdipartimentale per il disturbo dell’identità di genere, un gruppo interdisciplinare all’interno del quale operano tutti i professionisti per la presa in carico dei pazienti dal momento della psicodiagnosi al trattamento ormonale, sino all’intervento chirurgico di riassegnazione dei caratteri sessuali. materiali e metodi il centro si occupa della diagnosi di transessualismo nei suoi aspetti psichiatrici, psicologici ed endocrinologici e della cura mediante l’intervento chirurgico. dopo aver completato un periodo di circa due anni di real life test e ottenuta l’autorizzazione del giudice, i pazienti vengono sottoposti all’intervento di riconversione dei caratteri sessuali. risultati da marzo 2005 ad aprile 2011 sono stati sottoposti a transessualizzazione in senso mtof 37 pazienti. l’intervento è condotto in narcosi, in doppia équipe, utilizzando la tecnica del lembo peno-scrotale. il tempo operatorio medio è stato di 4,20 ore (range 3-6). la degenza media è stata di 13 giorni (range 7-26). le complicanze immediate sono state: 2 infezioni della ferita, 1 sanguinamento uretrale. A distanza dall’intervento: 7 stenosi del neomeato uretrale (corrette con meatotomia); 5 stenosi dell’ostio neo-vaginale (corrette mediante incisioni di scarico laterali); 4 ipertrofie del grande labbro (risolte con labioplastica); 1 bulbo uretrale residuo, poi asportato. tutti gli interventi correttivi sono stati eseguiti in regime di day surgery. in 3 casi si è verificata la coartazione della neovagina, il che ha richiesto il riconfezionamento della stessa utilizzando un’ansa ileale. nello stesso periodo sono stati confezionati 9 neofalli in soggetti ftom con la tecnica del lembo addominale di gilles-Pryor, in anestesia spinale. il tempo operatorio medio è stato di 2,5 ore; la degenza media di 8 giorni (range 6-15). tra le complicanze di questo intervento, segnaliamo la necrosi parziale del neofallo in 3 casi. in 5 casi si è proceduto alla configurazione del neoglande e al posizionamento di protesi testicolari dopo 6 mesi dal primo intervento. in questi stessi casi dopo ulteriori 6 mesi è stato posizionata una protesi gonfiabile nel penoide ad un solo cilindro. discussione tutte le pazienti mtof si sono dichiarate soddisfatte dei risultati ottenuti. la minzione avviene a mitto valido; 22 delle 37 pazienti riferiscono un’attività sessuale coitale soddisfacente, con sensazioni orgasmiche presenti nella metà di queste. tre dei 5 pazienti ftom protesizzati riferiscono un’attività coitale penetativa soddisfacente, in assenza di altre complicanze. messaggio conclusivo Anche la nostra casistica evidenzia come gli interventi di riassegnazione dei caratteri sessuali in soggetti con dig siano spesso seguiti da complicanze o imperfezioni estetico-funzionali di modesta entità e gestibili in regime di day surgery. solo le complicanze maggiori, più rare, come la coartazione della neovagina, richiedono un reintervento in narcosi e in regime di ricovero ordinario.

Sei anni di attività del cidiGem - centro interdipartimentale per il disturbo dell’identità di Genere di Torino

ROLLE, Luigi;CERUTI, Carlo;GALLETTO, ELISA LUCIA;FALCONE, MARCO;FONTANA, Dario
2011-01-01

Abstract

introduzione nel marzo 2005 è nato a torino il cidigem, centro interdipartimentale per il disturbo dell’identità di genere, un gruppo interdisciplinare all’interno del quale operano tutti i professionisti per la presa in carico dei pazienti dal momento della psicodiagnosi al trattamento ormonale, sino all’intervento chirurgico di riassegnazione dei caratteri sessuali. materiali e metodi il centro si occupa della diagnosi di transessualismo nei suoi aspetti psichiatrici, psicologici ed endocrinologici e della cura mediante l’intervento chirurgico. dopo aver completato un periodo di circa due anni di real life test e ottenuta l’autorizzazione del giudice, i pazienti vengono sottoposti all’intervento di riconversione dei caratteri sessuali. risultati da marzo 2005 ad aprile 2011 sono stati sottoposti a transessualizzazione in senso mtof 37 pazienti. l’intervento è condotto in narcosi, in doppia équipe, utilizzando la tecnica del lembo peno-scrotale. il tempo operatorio medio è stato di 4,20 ore (range 3-6). la degenza media è stata di 13 giorni (range 7-26). le complicanze immediate sono state: 2 infezioni della ferita, 1 sanguinamento uretrale. A distanza dall’intervento: 7 stenosi del neomeato uretrale (corrette con meatotomia); 5 stenosi dell’ostio neo-vaginale (corrette mediante incisioni di scarico laterali); 4 ipertrofie del grande labbro (risolte con labioplastica); 1 bulbo uretrale residuo, poi asportato. tutti gli interventi correttivi sono stati eseguiti in regime di day surgery. in 3 casi si è verificata la coartazione della neovagina, il che ha richiesto il riconfezionamento della stessa utilizzando un’ansa ileale. nello stesso periodo sono stati confezionati 9 neofalli in soggetti ftom con la tecnica del lembo addominale di gilles-Pryor, in anestesia spinale. il tempo operatorio medio è stato di 2,5 ore; la degenza media di 8 giorni (range 6-15). tra le complicanze di questo intervento, segnaliamo la necrosi parziale del neofallo in 3 casi. in 5 casi si è proceduto alla configurazione del neoglande e al posizionamento di protesi testicolari dopo 6 mesi dal primo intervento. in questi stessi casi dopo ulteriori 6 mesi è stato posizionata una protesi gonfiabile nel penoide ad un solo cilindro. discussione tutte le pazienti mtof si sono dichiarate soddisfatte dei risultati ottenuti. la minzione avviene a mitto valido; 22 delle 37 pazienti riferiscono un’attività sessuale coitale soddisfacente, con sensazioni orgasmiche presenti nella metà di queste. tre dei 5 pazienti ftom protesizzati riferiscono un’attività coitale penetativa soddisfacente, in assenza di altre complicanze. messaggio conclusivo Anche la nostra casistica evidenzia come gli interventi di riassegnazione dei caratteri sessuali in soggetti con dig siano spesso seguiti da complicanze o imperfezioni estetico-funzionali di modesta entità e gestibili in regime di day surgery. solo le complicanze maggiori, più rare, come la coartazione della neovagina, richiedono un reintervento in narcosi e in regime di ricovero ordinario.
2011
Congresso nazionale SIU
Roma
23-26 Ottobre 2012
Abstract Book - SIU
Società Italiana di Urologia (SIU)
197
198
M. Timpano; L. Rolle; C. Ceruti; O. Sedigh; E. Galletto; M. Falcone; D. Fontana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/140050
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