Con la recente entrata in vigore in Italia del Decreto Crescita 2.0 (Legge 221/2012) stiamo assistendo a una maggiore attenzione per il fenomeno delle start-up. Nonostante ciò, in letteratura non esiste ancora accordo su quali possono essere considerati i fattori disposizionali e organizzativi predittivi del successo imprenditoriale (Rauch e Frese, 2007) e nell'applicazione pratica sembra mancare un orientamento comune che guidi la selezione delle imprese con maggiori probabilità di riuscita. Questo studio ha lo scopo di raccogliere le esperienze di alcuni opinion leader in tema di start-up, al fine di costruire una prima mappa di riferimento delle variabili che possono influenzare il successo imprenditoriale, da confrontare con le riflessioni proprie della letteratura scientifica internazionale, di matrice psicologica, economica e manageriale. La ricerca ha coinvolto 23 partecipanti, italiani e non, operanti nel campo della promozione d’impresa (incubatori accademici e privati, venture capitalists, business angels e servizi pubblici di sostegno all’imprenditoria), con ciascuno dei quali è stata condotta una intervista semi-strutturata. Le interviste hanno permesso di raccogliere dati qualitativi, la cui analisi del contenuto è stata realizzata con il metodo “carte a matita”. Inoltre, i partecipanti hanno compilato un questionario attribuendo un ordine di importanza ad alcuni fattori presentati all’interno di quattro categorie: capitale umano, capitale sociale, capitale organizzavo, fattori socio-demografici. I risultati delle analisi quali-quantitative evidenziano che tra le categorie considerate è il capitale umano, rappresentato da specifiche caratteristiche personali e competenze multi-professionali, a essere ritenuta come la più rilevante nel determinare il successo di una start-up. Emerge, inoltre, l’importanza di due specifiche dimensioni del capitale organizzativo: la prima fa riferimento all’orientamento dell’impresa a livello organizzativo e viene definita dalla letteratura internazionale come “entrepreneurial orientation” (EO; Miller e Friesen, 1983; Lumpkin e Dess, 1996); la seconda dimensione riguarda invece le caratteristiche del team imprenditoriale. Questo studio, tra i primi in Italia sul tema, conferma la necessità di approfondire la relazione tra fattori psicologici, fattori organizzativi e successo imprenditoriale (Brandstätter, 2011), favorendo l’intervento della psicologia del lavoro come cerniera tra psicologia della personalità, psicologia sociale e discipline economico-manageriali. I risultati preliminari possono essere considerati utili per indirizzare ricerche future, soprattutto di tipo longitudinale, e, sul piano pratico, per la costruzione di strumenti di valutazione a supporto di promotori di impresa e neo-imprenditori.
I fattori antecedenti di una start-up di successo
MOLINO, MONICA;CORTESE, Claudio Giovanni;GHISLIERI, Chiara;
2013-01-01
Abstract
Con la recente entrata in vigore in Italia del Decreto Crescita 2.0 (Legge 221/2012) stiamo assistendo a una maggiore attenzione per il fenomeno delle start-up. Nonostante ciò, in letteratura non esiste ancora accordo su quali possono essere considerati i fattori disposizionali e organizzativi predittivi del successo imprenditoriale (Rauch e Frese, 2007) e nell'applicazione pratica sembra mancare un orientamento comune che guidi la selezione delle imprese con maggiori probabilità di riuscita. Questo studio ha lo scopo di raccogliere le esperienze di alcuni opinion leader in tema di start-up, al fine di costruire una prima mappa di riferimento delle variabili che possono influenzare il successo imprenditoriale, da confrontare con le riflessioni proprie della letteratura scientifica internazionale, di matrice psicologica, economica e manageriale. La ricerca ha coinvolto 23 partecipanti, italiani e non, operanti nel campo della promozione d’impresa (incubatori accademici e privati, venture capitalists, business angels e servizi pubblici di sostegno all’imprenditoria), con ciascuno dei quali è stata condotta una intervista semi-strutturata. Le interviste hanno permesso di raccogliere dati qualitativi, la cui analisi del contenuto è stata realizzata con il metodo “carte a matita”. Inoltre, i partecipanti hanno compilato un questionario attribuendo un ordine di importanza ad alcuni fattori presentati all’interno di quattro categorie: capitale umano, capitale sociale, capitale organizzavo, fattori socio-demografici. I risultati delle analisi quali-quantitative evidenziano che tra le categorie considerate è il capitale umano, rappresentato da specifiche caratteristiche personali e competenze multi-professionali, a essere ritenuta come la più rilevante nel determinare il successo di una start-up. Emerge, inoltre, l’importanza di due specifiche dimensioni del capitale organizzativo: la prima fa riferimento all’orientamento dell’impresa a livello organizzativo e viene definita dalla letteratura internazionale come “entrepreneurial orientation” (EO; Miller e Friesen, 1983; Lumpkin e Dess, 1996); la seconda dimensione riguarda invece le caratteristiche del team imprenditoriale. Questo studio, tra i primi in Italia sul tema, conferma la necessità di approfondire la relazione tra fattori psicologici, fattori organizzativi e successo imprenditoriale (Brandstätter, 2011), favorendo l’intervento della psicologia del lavoro come cerniera tra psicologia della personalità, psicologia sociale e discipline economico-manageriali. I risultati preliminari possono essere considerati utili per indirizzare ricerche future, soprattutto di tipo longitudinale, e, sul piano pratico, per la costruzione di strumenti di valutazione a supporto di promotori di impresa e neo-imprenditori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.