Le diverse cultivar di vite vengono divise in anisoidriche o isoidriche in base alla risposta della pianta allo stress idrico. Le prime tendono ad accettare forti riduzioni di potenziale idrico limitando solo parzialmente la chiusura stomatica. Al contrario, le cultivar isoidriche limitano l’apertura stomatica ai primi segnali di stress, contenendo così un eccessivo abbassamento del potenziale idrico. La cv Nebbiolo in una prova di campo (3 vigneti commerciali, Alba, Serralunga, Novello) ha mostrato una risposta anisoidrica allo stress idrico, evidenziata attraverso la relazione ottenuta tra misure di conduttanza stomatica e potenziale idrico del fusto. Inoltre, nel vigneto di Serralunga, un vigneto con bassa percentuale di argilla nel suolo, la risposta anisoidrica è risultata molto evidente, sebbene sia il vigneto con il portainnesto più resistente alla siccità, e quindi potenzialmente a maggior contenimento della traspirazione (risposta isoidrica); al contrario, la risposta anisoidrica è risultata attenuata nelle altre località, con suoli franco argillosi. L’ipotesi formulata è che il terreno, in relazione al suo contenuto in argilla, possa influire in maggior percentuale rispetto al portainnesto sulla risposta della pianta allo stress idrico. L’argilla, avendo capacità di trattenere e rilasciare l’acqua lentamente, obbliga la radice a situazioni transienti di stress idrico e reidratazione che interferiscono con la segnalazione ormonale (probabilmente acido abscisico, ABA) tra radice e fusto, contenendo la traspirazione e gli abbassamenti di potenziale idrico e favorendo la risposta isoidrica. L’analisi dei parametri qualitativi dell’uva può essere utilizzata a sostegno di quest’ipotesi.
La risposta anisoidrica a stress idrico del Nebbiolo e’ attenuata nei suoli argillosi.
VITALI, MARCO;FERRANDINO, Alessandra;CAVALLETTO, Silvia;CHITARRA, WALTER;LA IACONA, Tiziana;TRAMONTINI, SARA VALENTINA;LOVISOLO, Claudio
2012-01-01
Abstract
Le diverse cultivar di vite vengono divise in anisoidriche o isoidriche in base alla risposta della pianta allo stress idrico. Le prime tendono ad accettare forti riduzioni di potenziale idrico limitando solo parzialmente la chiusura stomatica. Al contrario, le cultivar isoidriche limitano l’apertura stomatica ai primi segnali di stress, contenendo così un eccessivo abbassamento del potenziale idrico. La cv Nebbiolo in una prova di campo (3 vigneti commerciali, Alba, Serralunga, Novello) ha mostrato una risposta anisoidrica allo stress idrico, evidenziata attraverso la relazione ottenuta tra misure di conduttanza stomatica e potenziale idrico del fusto. Inoltre, nel vigneto di Serralunga, un vigneto con bassa percentuale di argilla nel suolo, la risposta anisoidrica è risultata molto evidente, sebbene sia il vigneto con il portainnesto più resistente alla siccità, e quindi potenzialmente a maggior contenimento della traspirazione (risposta isoidrica); al contrario, la risposta anisoidrica è risultata attenuata nelle altre località, con suoli franco argillosi. L’ipotesi formulata è che il terreno, in relazione al suo contenuto in argilla, possa influire in maggior percentuale rispetto al portainnesto sulla risposta della pianta allo stress idrico. L’argilla, avendo capacità di trattenere e rilasciare l’acqua lentamente, obbliga la radice a situazioni transienti di stress idrico e reidratazione che interferiscono con la segnalazione ormonale (probabilmente acido abscisico, ABA) tra radice e fusto, contenendo la traspirazione e gli abbassamenti di potenziale idrico e favorendo la risposta isoidrica. L’analisi dei parametri qualitativi dell’uva può essere utilizzata a sostegno di quest’ipotesi.File | Dimensione | Formato | |
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