La ricerca approfondisce le vicende evolutive del fedecommesso di famiglia tra la fine del XVIII secolo ed il XIX secolo, con particolare attenzione all’alternarsi di periodi tendenzialmente ancora favorevoli all’assetto patrimoniale delineato attraverso i vincoli successori e le complessivamente più consistenti voci critiche, infine prevalenti. Il percorso che conduce all’abolizione dell’istituto dall’ordinamento italiano nel 1865 è tutt’altro che lineare e deciso: non poche sono le oscillazioni, sia tra i personaggi pubblici coinvolti a diverso titolo nell’evoluzione giuridica, sia tra i privati, non sempre rispettosi del dettato normativo rispetto alla realizzazione di concreti interessi familiari. La riflessione sul rapporto tra norma scritta e applicazione pratica, così come l’atteggiamento operativo della magistratura di fronte alle disposizioni legislative ed ancora la posizione di quanti fossero stati comunque chiamati a collaborare all’iniziativa legislativa, sono state possibili grazie ad un lavoro di scavo nella documentazione (archivistica e non solo) relativa ai lavori preparatori al Codice civile albertino, e così pure di un ricco materiale casistico pubblicato nelle principali riviste giuridiche del tempo.
L'INEVITABILE SUPERAMENTO DELLA TRADIZIONE. IL DESTINO DEL FEDECOMMESSO NEL XIX SECOLO.
BONZO, CATERINA
2014-01-01
Abstract
La ricerca approfondisce le vicende evolutive del fedecommesso di famiglia tra la fine del XVIII secolo ed il XIX secolo, con particolare attenzione all’alternarsi di periodi tendenzialmente ancora favorevoli all’assetto patrimoniale delineato attraverso i vincoli successori e le complessivamente più consistenti voci critiche, infine prevalenti. Il percorso che conduce all’abolizione dell’istituto dall’ordinamento italiano nel 1865 è tutt’altro che lineare e deciso: non poche sono le oscillazioni, sia tra i personaggi pubblici coinvolti a diverso titolo nell’evoluzione giuridica, sia tra i privati, non sempre rispettosi del dettato normativo rispetto alla realizzazione di concreti interessi familiari. La riflessione sul rapporto tra norma scritta e applicazione pratica, così come l’atteggiamento operativo della magistratura di fronte alle disposizioni legislative ed ancora la posizione di quanti fossero stati comunque chiamati a collaborare all’iniziativa legislativa, sono state possibili grazie ad un lavoro di scavo nella documentazione (archivistica e non solo) relativa ai lavori preparatori al Codice civile albertino, e così pure di un ricco materiale casistico pubblicato nelle principali riviste giuridiche del tempo.File | Dimensione | Formato | |
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