L’articolo illustra i risultati di una ricerca, alla quale un gruppo di studiosi torinesi ha preso parte, per la Commissione europea – Direzione generale traduzione, in tema di qualità dei documenti prodotti dalle pubbliche amministrazioni e da organizzazioni internazionali. Non avendo la Commissione europea specificato che cosa si intendesse per “qualità” dei documenti, l’indagine ha privilegiato l’elemento della trasparenza, intesa come leggibilità del testo. I dati raccolti indicano un incremento di sensibilità verso la comunicazione semplificata con i destinatari dei documenti ufficiali, lungo una direttrice che parte dall’emisfero sud (Australia) verso il Nord (USA) (anni settanta), con un movimento in Europa dalla Scandinavia (Svezia e poi in Finlandia) verso l’Inghilterra e via via la Germania, la Francia, la Spagna, anche l’Italia. Nella varietà di strategie adottate dai diversi enti si trovano alcuni snodi cruciali. Tra i più evidenti: la precauzione di assicurare al legislatore un servizio di supporto unificato che lo assista nel mantenere coerenza nello stile e nella terminologia (come in Germania). Quando la redazione legislativa richiede l’uso di più lingue (Stati con più lingue ufficiali o organizzazioni internazionali), un accorgimento necessario è il controllo centralizzato, spesso collegato al Governo, come nel caso Finlandese (Government Translation Unit presso l’ufficio del Primo ministro). Dal punto di vista tecnico è preferibile che le diverse versioni linguistiche siano negoziate parallelamente, man mano che i diversi articoli di legge vengono discussi, attraverso il procedimento di co-drafting: altamente raccomandato, ma sistematicamente utilizzato solo in Canada e Svizzera (altrove, in modo discontinuo). Nelle organizzazioni internazionali il procedimento di co-redazione è raramente seguito: l’esperienza in materia marittima, durante i negoziati della Convenzione delle Nazioni Unite del 1982, sul “diritto del mare” non è stato privo di difficoltà. Tutti i corrispondenti di istituzioni che devono gestire più lingue hanno confermato l’utilizzo di supporti tecnologici con programmi tipo Dtsearch e Copyscape (ONU), Mercury CAT (ONU), Framemaker (UK), Logiterm (CEDU, Corte Eur. Dir. Uomo), eNorm, Destatis webservice (Germania), MultiTrans (OECD), CAT-FUSION, WORDFAST, Language Translation Science ecc. Tra le applicazioni di taluni software, al di là delle esigenze traduttive, si può mirare a mantenere traccia degli emendamenti e correlare le modifiche a testi connessi; identificare citazioni non riconosciute; segnalare gli acronimi corretti, proporre espressioni ricorrenti/formule convenzionali. In Italia rileva il contributo dei linguisti computazionali che hanno reso disponibili software che aiutano a semplificare il linguaggio burocratico.

Qualità dei documenti e qualità della legislazione. A proposito di una ricerca promossa dalla Commissione europea

FERRERI, Silvia
2014-01-01

Abstract

L’articolo illustra i risultati di una ricerca, alla quale un gruppo di studiosi torinesi ha preso parte, per la Commissione europea – Direzione generale traduzione, in tema di qualità dei documenti prodotti dalle pubbliche amministrazioni e da organizzazioni internazionali. Non avendo la Commissione europea specificato che cosa si intendesse per “qualità” dei documenti, l’indagine ha privilegiato l’elemento della trasparenza, intesa come leggibilità del testo. I dati raccolti indicano un incremento di sensibilità verso la comunicazione semplificata con i destinatari dei documenti ufficiali, lungo una direttrice che parte dall’emisfero sud (Australia) verso il Nord (USA) (anni settanta), con un movimento in Europa dalla Scandinavia (Svezia e poi in Finlandia) verso l’Inghilterra e via via la Germania, la Francia, la Spagna, anche l’Italia. Nella varietà di strategie adottate dai diversi enti si trovano alcuni snodi cruciali. Tra i più evidenti: la precauzione di assicurare al legislatore un servizio di supporto unificato che lo assista nel mantenere coerenza nello stile e nella terminologia (come in Germania). Quando la redazione legislativa richiede l’uso di più lingue (Stati con più lingue ufficiali o organizzazioni internazionali), un accorgimento necessario è il controllo centralizzato, spesso collegato al Governo, come nel caso Finlandese (Government Translation Unit presso l’ufficio del Primo ministro). Dal punto di vista tecnico è preferibile che le diverse versioni linguistiche siano negoziate parallelamente, man mano che i diversi articoli di legge vengono discussi, attraverso il procedimento di co-drafting: altamente raccomandato, ma sistematicamente utilizzato solo in Canada e Svizzera (altrove, in modo discontinuo). Nelle organizzazioni internazionali il procedimento di co-redazione è raramente seguito: l’esperienza in materia marittima, durante i negoziati della Convenzione delle Nazioni Unite del 1982, sul “diritto del mare” non è stato privo di difficoltà. Tutti i corrispondenti di istituzioni che devono gestire più lingue hanno confermato l’utilizzo di supporti tecnologici con programmi tipo Dtsearch e Copyscape (ONU), Mercury CAT (ONU), Framemaker (UK), Logiterm (CEDU, Corte Eur. Dir. Uomo), eNorm, Destatis webservice (Germania), MultiTrans (OECD), CAT-FUSION, WORDFAST, Language Translation Science ecc. Tra le applicazioni di taluni software, al di là delle esigenze traduttive, si può mirare a mantenere traccia degli emendamenti e correlare le modifiche a testi connessi; identificare citazioni non riconosciute; segnalare gli acronimi corretti, proporre espressioni ricorrenti/formule convenzionali. In Italia rileva il contributo dei linguisti computazionali che hanno reso disponibili software che aiutano a semplificare il linguaggio burocratico.
2014
XXIII
I
97
109
documenti; Legislazione; Commissione UE
S. FERRERI
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