Gli autori quattro-cinquecenteschi presi in considerazione nel presente studio – vale a dire Landino, Nibia (i.e. «Nidobeato»), Gabrielli, Vellutello, Gelli, Giambullari, Bernardino Daniello, Varchi, Castelvetro – nei loro commenti, chiose, discorsi intorno alla Commedia non fanno che esigui e puntuali cenni alla situazione storica loro contemporanea. Tuttavia di tali circoscritti riferimenti alla contingente situazione storica dell’Italia intorno al sacco di Roma vengono individuati e descritti i più rilevanti intorno alle questioni relative ai rapporti tra impero e chiesa, ai conseguenti conflitti interni tra fazioni e parti avverse negli stati italiani e ai contestuali reggimenti politici, alle riflessioni sulla formazione degli eserciti e sugli stemmi delle casate, oltreché alle indicazioni più generali, relative da una parte alla lingua e dall’altra ai nomi e ai confini geografici italiani. Viene dunque mostrato come in tali commenti vengono affermate considerazioni e riflessioni talvolta forse non esattamente ineccepibili circa l’analisi della realtà storica contingente, o perlomeno non proprio corrispondenti alle interpretazioni della storiografia moderna. Simili testimonianze risultano tuttavia fondamentali poiché manifestano il punto di vista di questi intellettuali di fronte al reale svolgersi degli eventi loro contemporanei in Italia, espresso attraverso gli spunti offerti dai loro stessi commenti alla Commedia, se non talvolta anche attraverso il filtro della concezione e dell’ideologia dantesche.
Il nome dell’Italia nei commenti quattro-cinquecenteschi della «Commedia»: da «Nidobeato» a Castelvetro (1478-1570)
CHIARIGLIONE, MARCO
2012-01-01
Abstract
Gli autori quattro-cinquecenteschi presi in considerazione nel presente studio – vale a dire Landino, Nibia (i.e. «Nidobeato»), Gabrielli, Vellutello, Gelli, Giambullari, Bernardino Daniello, Varchi, Castelvetro – nei loro commenti, chiose, discorsi intorno alla Commedia non fanno che esigui e puntuali cenni alla situazione storica loro contemporanea. Tuttavia di tali circoscritti riferimenti alla contingente situazione storica dell’Italia intorno al sacco di Roma vengono individuati e descritti i più rilevanti intorno alle questioni relative ai rapporti tra impero e chiesa, ai conseguenti conflitti interni tra fazioni e parti avverse negli stati italiani e ai contestuali reggimenti politici, alle riflessioni sulla formazione degli eserciti e sugli stemmi delle casate, oltreché alle indicazioni più generali, relative da una parte alla lingua e dall’altra ai nomi e ai confini geografici italiani. Viene dunque mostrato come in tali commenti vengono affermate considerazioni e riflessioni talvolta forse non esattamente ineccepibili circa l’analisi della realtà storica contingente, o perlomeno non proprio corrispondenti alle interpretazioni della storiografia moderna. Simili testimonianze risultano tuttavia fondamentali poiché manifestano il punto di vista di questi intellettuali di fronte al reale svolgersi degli eventi loro contemporanei in Italia, espresso attraverso gli spunti offerti dai loro stessi commenti alla Commedia, se non talvolta anche attraverso il filtro della concezione e dell’ideologia dantesche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.