Foglie cadute di Vasilij Rozanov e Diario di uno scrittore di Fëdor Dostoevskij

Il saggio propone una lettura comparata della trilogia di Vasilij Rozanov, comprendente Uedinënnoe [Solitaria, 1912] e i due volumi di Opavšie list’ja [Foglie cadute, 1913 e 1915], e Dnevnik pisatelja [Diario di uno scrittore, 1873-1881] di Fëdor Dostoevskij. Il saggio evidenzia come per entrambi la scrittura di queste opere rappresenti una pausa di raccoglimento e un mezzo di contatto con la realtà, per passare poi ad analizzare come, al di là delle affinità, nello stile e negli intenti emergano tra i due autori le differenze tipiche tra l’intelligencija russa degli anni Ottanta dell’Ottocento, attenta a elaborare proposte politiche da offrire problematicamente alla discussione, e quella degli albori del Novecento, età presaga di scismi e apocalissi, che ripudia le teorie utilitarie ed è pervasa di fosco catastrofismo.