Un’atipica sepiolite asbestiforme è stata rinvenuta nella Valle di Gressoney, nei pressi di Perletoa (Aosta), nel corso di una campagna di monitoraggio mirata a rilevare la presenza di amianto in serpentiniti del massiccio alpino occidentale. Il minerale presenta abito fibroso apprezzabile anche a livello macroscopico, con fibre lunghe fino a parecchi centimetri. Le caratteristiche cristallo-chimiche e strutturali sono state studiate mediante un approccio multi-analitico comprendente microscopia ottica ed elettronica (a scansione – SEM-EDS – e trasmissione – TEM) con microanalisi chimica (EDS), studi termogravimetrici (TGA), spettroscopia infrarossa (FTIR) e diffrazione a raggi X per polveri al sincrotrone (ESRF, Grénoble, Francia). E’ stato inoltre valutato il potenziale rischio cancerogeno rappresentato dalla possibile dispersione nell’ambiente ed inalazione delle fibre. L’osservazione allo stereomicroscopio ottico in luce riflessa ha evidenziato che le fibre visibili ad occhio nudo sono in realtà costituite da fasci fittamente intrecciati di fibrille molto più fini. Studi al SEM hanno rivelato che queste fibrille presentano lunghezze considerevoli (oltre 150 m) e sono quindi considerate potenzialmente cancerogene se respirate. Al TEM le fibrille presentano sezioni trasversali romboidali o a forma di parallelogramma, contornate da un sottile rivestimento di idrocarburi alifatici. Il materiale organico, identificato tramite spettroscopia IR, forma una ‘guaina’ superficiale più o meno continua che ricopre le fibre limitando la quantità d’acqua superficiale potenzialmente adsorbita. I parallelogrammi più estesi, inoltre, evidenziano un incipiente processo di ‘apertura’ che si manifesta attraverso sfaldatura preferenziale lungo il piano (110). Questo meccanismo di ‘defibrillazione’, che si ritiene favorito dalle particolari interazioni esistenti tra il minerale argilloso ed il rivestimento organico, comporta la progressiva frammentazione delle fibre lungo l’asse di allungamento con conseguente suddivisione di unità più spesse in altre via via più sottili. Le fibre di sepiolite ed il loro rivestimento idrocarburico sono state probabilmente originate dallo stesso evento idrotermale, sebbene in fasi distinte. In un primo momento, fluidi ricchi in Si e Mg derivanti dalla serpentinizzazione di minerali femici (presumibilmente olivina e clinopirosseno) avrebbero dato luogo alla precipitazione di sepiolite. Una successiva reazione di tipo Fischer-Tropsch, che comporta la sintesi di idrocarburi a seguito della riduzione di CO e CO2 ad opera di H2 prodotto dall’alterazione di peridotiti, avrebbe comportato la formazione della guaina superficiale. Il processo di ‘defibrillazione’ e l’eccezionale lunghezza delle fibre amplificano potenzialmente la nocività di questo campione di sepiolite, nel caso in cui le unità siano aerodisperse e respirate.

Un atipico ritrovamento di sepiolite asbestiforme nella Valle di Gressoney (Val d’Aosta)

GIUSTETTO, Roberto;SEENIVASAN, Kalaivani;BELLUSO, Elena
2014-01-01

Abstract

Un’atipica sepiolite asbestiforme è stata rinvenuta nella Valle di Gressoney, nei pressi di Perletoa (Aosta), nel corso di una campagna di monitoraggio mirata a rilevare la presenza di amianto in serpentiniti del massiccio alpino occidentale. Il minerale presenta abito fibroso apprezzabile anche a livello macroscopico, con fibre lunghe fino a parecchi centimetri. Le caratteristiche cristallo-chimiche e strutturali sono state studiate mediante un approccio multi-analitico comprendente microscopia ottica ed elettronica (a scansione – SEM-EDS – e trasmissione – TEM) con microanalisi chimica (EDS), studi termogravimetrici (TGA), spettroscopia infrarossa (FTIR) e diffrazione a raggi X per polveri al sincrotrone (ESRF, Grénoble, Francia). E’ stato inoltre valutato il potenziale rischio cancerogeno rappresentato dalla possibile dispersione nell’ambiente ed inalazione delle fibre. L’osservazione allo stereomicroscopio ottico in luce riflessa ha evidenziato che le fibre visibili ad occhio nudo sono in realtà costituite da fasci fittamente intrecciati di fibrille molto più fini. Studi al SEM hanno rivelato che queste fibrille presentano lunghezze considerevoli (oltre 150 m) e sono quindi considerate potenzialmente cancerogene se respirate. Al TEM le fibrille presentano sezioni trasversali romboidali o a forma di parallelogramma, contornate da un sottile rivestimento di idrocarburi alifatici. Il materiale organico, identificato tramite spettroscopia IR, forma una ‘guaina’ superficiale più o meno continua che ricopre le fibre limitando la quantità d’acqua superficiale potenzialmente adsorbita. I parallelogrammi più estesi, inoltre, evidenziano un incipiente processo di ‘apertura’ che si manifesta attraverso sfaldatura preferenziale lungo il piano (110). Questo meccanismo di ‘defibrillazione’, che si ritiene favorito dalle particolari interazioni esistenti tra il minerale argilloso ed il rivestimento organico, comporta la progressiva frammentazione delle fibre lungo l’asse di allungamento con conseguente suddivisione di unità più spesse in altre via via più sottili. Le fibre di sepiolite ed il loro rivestimento idrocarburico sono state probabilmente originate dallo stesso evento idrotermale, sebbene in fasi distinte. In un primo momento, fluidi ricchi in Si e Mg derivanti dalla serpentinizzazione di minerali femici (presumibilmente olivina e clinopirosseno) avrebbero dato luogo alla precipitazione di sepiolite. Una successiva reazione di tipo Fischer-Tropsch, che comporta la sintesi di idrocarburi a seguito della riduzione di CO e CO2 ad opera di H2 prodotto dall’alterazione di peridotiti, avrebbe comportato la formazione della guaina superficiale. Il processo di ‘defibrillazione’ e l’eccezionale lunghezza delle fibre amplificano potenzialmente la nocività di questo campione di sepiolite, nel caso in cui le unità siano aerodisperse e respirate.
2014
GMT2014 Giornate mineralogiche di Tavagnasco
Tavagnasco (TO) - Italia
6-8 Giugno 2014
40
169
169
R. GIUSTETTO; K. SEENIVASAN; E. BELLUSO
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Sepiolite_Perletoa-Tavagnasco_2014.docx

Accesso riservato

Tipo di file: POSTPRINT (VERSIONE FINALE DELL’AUTORE)
Dimensione 15.98 kB
Formato Microsoft Word XML
15.98 kB Microsoft Word XML   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/157186
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact