Il volume presenta i risultati di una ricerca sulla mobilità del lavoro e sulle carriere di giovani adulti in un contesto urbano del Mezzogiorno caratterizzato da gravi squilibri occupazionali e da un modello prevalentemente di "mobilità regressiva" che comprime le opportunità di promozione attraverso il lavoro e amplifica i rischi delle transizioni. Obiettivo dell'indagine è stato quello di esplorare in una prospettiva dinamica e processuale le modalità di costruzione sociale di diversi percorsi di transizione al lavoro, individuando fattori e meccanismi che hanno contribuito a differenziare le carriere e le attuali condizioni di impiego di un gruppo di giovani istruiti occupati in quattro comparti del terziario (servizi socio-assistenziali, educativi, del loisir, dell'ICT). Il percorso della ricerca si è sviluppato attorno a tre focus tematici principali: il rapporto macro-micro fra contesto locale e strategie degli attori economici; le interferenze fra percorsi di vita e di lavoro; le relazioni fra modelli di carriera lavorativa e forme di istituzionalizzazione dei mercati settoriali e professionali. I risultati dell'analisi smentiscono l'ipotesi deterministica di un condizionamento univoco sull'evoluzione delle carriere esercitato da vincoli di contesto, evidenziando esperienze diffuse di mobilità promozionale e una pluralità di modelli di carriera non riconducibili alla tradizionale dicotomia espressa dalle opposte metafore della "scala" e del "cerchio". La differenziazione delle tipologie di carriera è stata interpretata guardando tanto ai diversi profili e alle strategie degli attori che interagiscono negli spazi organizzativi dei mercati settoriali e professionali, quanto alle regole e alle convenzioni che ne definiscono le forme di istituzionalizzazione. Il capitolo di cui sono autrice “Tempi e traiettorie delle transizioni al lavoro nei servizi socio-assistenziali” è dedicato ad un settore che ha sperimentato un rapido sviluppo negli ultimi decenni, nell’ambito del processo riformatore che ha interessato il sistema di welfare italiano ed in particolare il pilastro dell’assistenza. L’espansione della domanda di prestazioni sociali in Sicilia ha messo in luce la fragilità strutturale delle imprese non profit: dipendenza economico-finanziaria dalla committenza pubblica e dalle logiche del clientelismo politico; frammentazione delle attività e dei bacini di utenza; strutture organizzative instabili e di dimensioni ridotte; politiche della manodopera improntate a strategie di flessibilità numerica anche attraverso un ricorso strumentale al volontariato. La formazione di consorzi di cooperative sociali che è servita a contrastare tanto l’instabilità del mercato, quanto la debolezza delle imprese del settore, ha garantito ai giovani istruiti nuove opportunità di inserimento e di carriera per profili professionali più qualificati (progettista, coordinatore dei servizi, responsabile di area funzionale, ecc.). Tuttavia, i percorsi di lavoro nel settore rimangono prevalentemente segmentati con scarse opportunità promozionali. L’accettazione di condizioni di impiego insoddisfacenti per livelli e regolarità di retribuzione e la scarsa propensione alla mobilità possono essere spiegate con gli orientamenti culturali ed etici condivisi dai responsabili delle cooperative e dai lavoratori. Tanto gli uni che gli altri attribuiscono al lavoro, infatti, il valore dell’oblatività.

Tempi e traiettorie delle transizioni al lavoro nei servizi socio-assistenziali

MUSUMECI, ROSY
2012-01-01

Abstract

Il volume presenta i risultati di una ricerca sulla mobilità del lavoro e sulle carriere di giovani adulti in un contesto urbano del Mezzogiorno caratterizzato da gravi squilibri occupazionali e da un modello prevalentemente di "mobilità regressiva" che comprime le opportunità di promozione attraverso il lavoro e amplifica i rischi delle transizioni. Obiettivo dell'indagine è stato quello di esplorare in una prospettiva dinamica e processuale le modalità di costruzione sociale di diversi percorsi di transizione al lavoro, individuando fattori e meccanismi che hanno contribuito a differenziare le carriere e le attuali condizioni di impiego di un gruppo di giovani istruiti occupati in quattro comparti del terziario (servizi socio-assistenziali, educativi, del loisir, dell'ICT). Il percorso della ricerca si è sviluppato attorno a tre focus tematici principali: il rapporto macro-micro fra contesto locale e strategie degli attori economici; le interferenze fra percorsi di vita e di lavoro; le relazioni fra modelli di carriera lavorativa e forme di istituzionalizzazione dei mercati settoriali e professionali. I risultati dell'analisi smentiscono l'ipotesi deterministica di un condizionamento univoco sull'evoluzione delle carriere esercitato da vincoli di contesto, evidenziando esperienze diffuse di mobilità promozionale e una pluralità di modelli di carriera non riconducibili alla tradizionale dicotomia espressa dalle opposte metafore della "scala" e del "cerchio". La differenziazione delle tipologie di carriera è stata interpretata guardando tanto ai diversi profili e alle strategie degli attori che interagiscono negli spazi organizzativi dei mercati settoriali e professionali, quanto alle regole e alle convenzioni che ne definiscono le forme di istituzionalizzazione. Il capitolo di cui sono autrice “Tempi e traiettorie delle transizioni al lavoro nei servizi socio-assistenziali” è dedicato ad un settore che ha sperimentato un rapido sviluppo negli ultimi decenni, nell’ambito del processo riformatore che ha interessato il sistema di welfare italiano ed in particolare il pilastro dell’assistenza. L’espansione della domanda di prestazioni sociali in Sicilia ha messo in luce la fragilità strutturale delle imprese non profit: dipendenza economico-finanziaria dalla committenza pubblica e dalle logiche del clientelismo politico; frammentazione delle attività e dei bacini di utenza; strutture organizzative instabili e di dimensioni ridotte; politiche della manodopera improntate a strategie di flessibilità numerica anche attraverso un ricorso strumentale al volontariato. La formazione di consorzi di cooperative sociali che è servita a contrastare tanto l’instabilità del mercato, quanto la debolezza delle imprese del settore, ha garantito ai giovani istruiti nuove opportunità di inserimento e di carriera per profili professionali più qualificati (progettista, coordinatore dei servizi, responsabile di area funzionale, ecc.). Tuttavia, i percorsi di lavoro nel settore rimangono prevalentemente segmentati con scarse opportunità promozionali. L’accettazione di condizioni di impiego insoddisfacenti per livelli e regolarità di retribuzione e la scarsa propensione alla mobilità possono essere spiegate con gli orientamenti culturali ed etici condivisi dai responsabili delle cooperative e dai lavoratori. Tanto gli uni che gli altri attribuiscono al lavoro, infatti, il valore dell’oblatività.
2012
Carriere mobili. Percorsi lavorativi di giovani istruiti nel Mezzogiorno
Franco Angeli
Sociologia del Lavoro
173
202
9788856849981
http://www.francoangeli.it/
Rosy Musumeci
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/157409
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