Il volume indaga il lavoro flessibile nei suoi aspetti socialmente più problematici e sotto il profilo della molteplicità degli ambiti di vita coinvolti. Da qui la scelta di analizzare il fenomeno nel Mezzogiorno, in cui la domanda di lavoro presenta drammatiche strozzature dal punto di vista quantitativo e qualitativo, e di indagare i percorsi di lavoro di giovani e giovani-adulti che hanno scelto di costruire una famiglia in condizioni di insicurezza lavorativa, utilizzando una pluralità di campi di osservazione: i profili normativi, professionali e retributivi del lavoro non standard e delle transizioni in cui questo si inscrive; le culture del lavoro; la vita familiare e le scelte di genitorialità; gli stili di vita e i modelli di consumo. Una lente poliedrica che mette in luce le contraddizioni tra risorse e aspirazioni, insicurezza lavorativa e certezze familiari, tra esiguità del reddito e livello dei consumi. Il risultato è un generale orientamento a "volare basso", ridimensionando progetti e aspirazioni; una dipendenza dalla famiglia che accentua il peso delle variabili ascrittive, elementi questi che confliggono con i principi di libertà, di benessere e di meritocrazia su cui si fondano le società avanzate. La ricerca analizza i dati di un'indagine qualitativa svolta su un gruppo di giovani coppie, ma è preceduta da un'analisi macro sull'articolazione territoriale delle dinamiche temporali, delle dimensioni e delle caratteristiche del lavoro non standard in Italia che rende evidente l'inadeguatezza delle interpretazioni delle trasformazioni del mercato del lavoro italiano secondo un'ottica unitaria. Tra i due distinti modelli di flessibilità in cui sembra articolarsi il caso italiano, la market-flexicurity del Centro-Nord e la flex-insicurity del Mezzogiorno, l'unico tratto comune sembra l'esiguità delle politiche di protezione nei confronti dei lavoratori atipici che transitano alla vita adulta sotto il diseguale e sottile paracadute del welfare familiare. È nella flessibilità e nell'adeguatezza delle politiche, oltre che in un maggiore dinamismo del mercato, che occorre quindi cercare le risposte per una flessibilità più agita e meno subita. Il capitolo di cui sono autrice "Alla ricerca della qualità del lavoro tra fiducia e disincanto" affronta la questione degli atteggiamenti nei confronti del lavoro e, più in generale, della centralità del lavoro nella vita dei singoli, osservando il differente peso che le caratteristiche personali (genere, età), il titolo di studio, le esperienze lavorative e quelle extra-lavorative hanno nell’influenzare la formazione dei valori, dei significati e degli orientamenti individuali nei confronti del lavoro.

Alla ricerca della qualità del lavoro tra fiducia e disincanto

MUSUMECI, ROSY
2009-01-01

Abstract

Il volume indaga il lavoro flessibile nei suoi aspetti socialmente più problematici e sotto il profilo della molteplicità degli ambiti di vita coinvolti. Da qui la scelta di analizzare il fenomeno nel Mezzogiorno, in cui la domanda di lavoro presenta drammatiche strozzature dal punto di vista quantitativo e qualitativo, e di indagare i percorsi di lavoro di giovani e giovani-adulti che hanno scelto di costruire una famiglia in condizioni di insicurezza lavorativa, utilizzando una pluralità di campi di osservazione: i profili normativi, professionali e retributivi del lavoro non standard e delle transizioni in cui questo si inscrive; le culture del lavoro; la vita familiare e le scelte di genitorialità; gli stili di vita e i modelli di consumo. Una lente poliedrica che mette in luce le contraddizioni tra risorse e aspirazioni, insicurezza lavorativa e certezze familiari, tra esiguità del reddito e livello dei consumi. Il risultato è un generale orientamento a "volare basso", ridimensionando progetti e aspirazioni; una dipendenza dalla famiglia che accentua il peso delle variabili ascrittive, elementi questi che confliggono con i principi di libertà, di benessere e di meritocrazia su cui si fondano le società avanzate. La ricerca analizza i dati di un'indagine qualitativa svolta su un gruppo di giovani coppie, ma è preceduta da un'analisi macro sull'articolazione territoriale delle dinamiche temporali, delle dimensioni e delle caratteristiche del lavoro non standard in Italia che rende evidente l'inadeguatezza delle interpretazioni delle trasformazioni del mercato del lavoro italiano secondo un'ottica unitaria. Tra i due distinti modelli di flessibilità in cui sembra articolarsi il caso italiano, la market-flexicurity del Centro-Nord e la flex-insicurity del Mezzogiorno, l'unico tratto comune sembra l'esiguità delle politiche di protezione nei confronti dei lavoratori atipici che transitano alla vita adulta sotto il diseguale e sottile paracadute del welfare familiare. È nella flessibilità e nell'adeguatezza delle politiche, oltre che in un maggiore dinamismo del mercato, che occorre quindi cercare le risposte per una flessibilità più agita e meno subita. Il capitolo di cui sono autrice "Alla ricerca della qualità del lavoro tra fiducia e disincanto" affronta la questione degli atteggiamenti nei confronti del lavoro e, più in generale, della centralità del lavoro nella vita dei singoli, osservando il differente peso che le caratteristiche personali (genere, età), il titolo di studio, le esperienze lavorative e quelle extra-lavorative hanno nell’influenzare la formazione dei valori, dei significati e degli orientamenti individuali nei confronti del lavoro.
2009
Vite flessibili. Lavori, famiglie e stili di vita di giovani coppie meridionali
Franco Angeli
Sociologia
99
133
9788856813845
Rosy Musumeci
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/158074
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