Neomachiavellismo, realismo e tecnocrazia nella teoria politica americana

Allo statunitense James Burnham si deve una delle esposizioni più popolari della moderna «teoria delle élites» e più in generale del neomachiavellismo novecentesco. Punto di partenza di questo saggio sono le tesi burnhamiane, in particolare l’elaborazione del neomachiavellismo nel volume del ’43 The Machiavellians. Intendendo però mostrare quell’opera in una certa misura come «punto di arrivo» di un percorso storico e concettuale di realismo democratico nella cultura politica d'oltreoceano, il saggio si propone di illustrare il senso generale in cui la scienza politica, l’economia e la sociologia furono concepite negli Stati Uniti di fine Ottocento, mettendo in luce la loro influenza sul pensiero politico e sociale dell’età progressista. Infine l'articolo si sofferma sulla piena maturazione di quella stessa prospettiva teorica e pratica negli anni del New Deal, sottolineando la rilevanza in tale direzione delle tesi elaborate dalla «scuola di Chicago» di scienza politica.