Introduzione. Lo studio delle proprietà biologiche degli oli essenziali (OE) è alla base della ricerca di prodotti in grado di agire nei confronti di diversi microrganismi responsabili di malattie infettive nell’uomo e negli animali, per cercare anche di rispondere alla crescente resistenza ai farmaci antimicrobici convenzionali osservata nei microrganismi patogeni. Poiché l’efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione sul microrganismo, ma anche dall’influenza esercitata sulle difese immunitarie dell’ospite, un importante aspetto da considerare è l’interazione che si instaura tra agenti terapeutici, microrganismi e sistema immunitario dell’ospite per favorire lo sviluppo di farmaci in grado di stimolare i meccanismi di difesa dell’ospite o di non interferire negativamente con essi. Scopo. Poiché i dati sugli effetti degli OE sul sistema immunitario innato sono scarsi e frammentari, è stata valutata l’influenza dell’OE di Mentha x piperita L. (Huds) di Pancalieri (TO) var. officinalis Sole, f. rubescens Camus sull’attività di killing intracellulare dei fagociti umani (Granulociti Polimorfonucleati, PMN) nei confronti di Candida krusei, uno dei lieviti patogeni maggiormente resistente ai più comuni farmaci antifungini usati in terapia. Materiali e metodi. Sono state prese in considerazione tre diverse condizioni sperimentali: 1) valutazione, in vitro, del killing intracellulare di C. krusei da parte dei PMN umani messi a contatto contemporaneamente con i lieviti e con concentrazioni subinibenti di OE di Menta (Essenzialmenta, Pancalieri, Torino); 2) pretrattamento dei PMN per 1h con l’OE prima del contatto con i lieviti; 3) pretrattamento dei lieviti con l’OE per 1h prima del contatto con i PMN. Il pretrattamento permette di capire se l’azione dell’OE sia diretta verso il fagocita o verso il lievito. L’anidulafungina è stata usata come farmaco di riferimento. L’OE è stato analizzato mediante gascromatografia (GC) c/o Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco, Torino. Risultati. L’OE utilizzato era costituito principalmente da un alcole secondario, il mentolo, presente al 41,7%, e da un chetone, il mentone, presente al 21,8%. I risultati mostrano che l’OE stimola significativamente a 1/4 e 1/8 di MIC l’uccisione dei lieviti intracellulari da parte dei PMN rispetto ai controlli privi di OE, con percentuali di killing superiori a quelle osservate con anidulafungina a ½ MIC. I PMN pretrattati con 1/8 MIC di OE uccidono i lieviti a valori superiori ai controlli. I lieviti pretrattati con 1/4 - 1/8 MIC di OE vengono uccisi maggiormente dai PMN rispetto a quelli pretrattati con ½ MIC di anidulafungina (46-44-57% e 50-64-60% vs 17-18-13%) e ai controlli 22-29-33% (P<0.01. I risultati del pretrattamento indicano un’azione dell’olio diretta sia sui lieviti che sui PMN. Conclusioni. I risultati mostrano che l’OE è più efficace a 1/8 MIC rispetto a 1/4 MIC (eagle effect), indicando che concentrazioni inferiori non inducono una diminuzione dell’attività anti-Candida. L’aumentato killing intracellulare sembrerebbe dovuto ad un’azione sinergica tra l'OE e l'attività fungicida dei fagociti come suggerito dai dati ottenuti dal pretrattamento. Lo studio evidenzia un promettente potenziale applicativo dell’OE di Menta di Pancalieri per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina. Ulteriori indagini sono tuttavia necessarie per confermare la validità dei dati.
Eradicazione di Candida krusei intracellulare: interazione tra olio essenziale di Mentha x piperita L. (Huds) di Pancalieri e granulociti polimorfonucleati umani
TULLIO, Viviana Cristina
First
;MANDRAS, Narcisa;ROANA, Janira;SCALAS, Daniela;SGORBINI, Barbara;RUBIOLO, Patrizia;CUFFINI, AnnamariaLast
2016-01-01
Abstract
Introduzione. Lo studio delle proprietà biologiche degli oli essenziali (OE) è alla base della ricerca di prodotti in grado di agire nei confronti di diversi microrganismi responsabili di malattie infettive nell’uomo e negli animali, per cercare anche di rispondere alla crescente resistenza ai farmaci antimicrobici convenzionali osservata nei microrganismi patogeni. Poiché l’efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione sul microrganismo, ma anche dall’influenza esercitata sulle difese immunitarie dell’ospite, un importante aspetto da considerare è l’interazione che si instaura tra agenti terapeutici, microrganismi e sistema immunitario dell’ospite per favorire lo sviluppo di farmaci in grado di stimolare i meccanismi di difesa dell’ospite o di non interferire negativamente con essi. Scopo. Poiché i dati sugli effetti degli OE sul sistema immunitario innato sono scarsi e frammentari, è stata valutata l’influenza dell’OE di Mentha x piperita L. (Huds) di Pancalieri (TO) var. officinalis Sole, f. rubescens Camus sull’attività di killing intracellulare dei fagociti umani (Granulociti Polimorfonucleati, PMN) nei confronti di Candida krusei, uno dei lieviti patogeni maggiormente resistente ai più comuni farmaci antifungini usati in terapia. Materiali e metodi. Sono state prese in considerazione tre diverse condizioni sperimentali: 1) valutazione, in vitro, del killing intracellulare di C. krusei da parte dei PMN umani messi a contatto contemporaneamente con i lieviti e con concentrazioni subinibenti di OE di Menta (Essenzialmenta, Pancalieri, Torino); 2) pretrattamento dei PMN per 1h con l’OE prima del contatto con i lieviti; 3) pretrattamento dei lieviti con l’OE per 1h prima del contatto con i PMN. Il pretrattamento permette di capire se l’azione dell’OE sia diretta verso il fagocita o verso il lievito. L’anidulafungina è stata usata come farmaco di riferimento. L’OE è stato analizzato mediante gascromatografia (GC) c/o Dip. Scienza e Tecnologia del Farmaco, Torino. Risultati. L’OE utilizzato era costituito principalmente da un alcole secondario, il mentolo, presente al 41,7%, e da un chetone, il mentone, presente al 21,8%. I risultati mostrano che l’OE stimola significativamente a 1/4 e 1/8 di MIC l’uccisione dei lieviti intracellulari da parte dei PMN rispetto ai controlli privi di OE, con percentuali di killing superiori a quelle osservate con anidulafungina a ½ MIC. I PMN pretrattati con 1/8 MIC di OE uccidono i lieviti a valori superiori ai controlli. I lieviti pretrattati con 1/4 - 1/8 MIC di OE vengono uccisi maggiormente dai PMN rispetto a quelli pretrattati con ½ MIC di anidulafungina (46-44-57% e 50-64-60% vs 17-18-13%) e ai controlli 22-29-33% (P<0.01. I risultati del pretrattamento indicano un’azione dell’olio diretta sia sui lieviti che sui PMN. Conclusioni. I risultati mostrano che l’OE è più efficace a 1/8 MIC rispetto a 1/4 MIC (eagle effect), indicando che concentrazioni inferiori non inducono una diminuzione dell’attività anti-Candida. L’aumentato killing intracellulare sembrerebbe dovuto ad un’azione sinergica tra l'OE e l'attività fungicida dei fagociti come suggerito dai dati ottenuti dal pretrattamento. Lo studio evidenzia un promettente potenziale applicativo dell’OE di Menta di Pancalieri per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina. Ulteriori indagini sono tuttavia necessarie per confermare la validità dei dati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.