Le competenze che l’educatore, nell’accezione più ampia e generale di questo termine, è oggi chiamato a promuovere e sviluppare, i modelli di apprendimento che orientano quotidianamente il suo lavoro, i linguaggi di cui fa uso, sono fortemente condizionati da un contesto sociale complesso e variegato, ricco di sfumature e di contraddizioni. Tutte le attività e gli interventi che egli organizza e implementa, così come gli ambienti in cui ha occasione di intervenire, possiedono caratteristiche profondamente diverse anche soltanto rispetto a pochi anni fa. I contesti e le aree di intervento dell’educatore contemporaneo si muovono tra on line e off line, proprio perché la sfera delle relazioni sociali si è espansa fino a comprendere anche le interazioni umane e comunicative che si sviluppano negli ambienti digitali, luoghi che un tempo chiamavamo “virtuali”, ma che oggi non rappresentano più un mondo a sé stante, separato da quello fisico. L’educatore, ma anche gli interlocutori cui si rivolge, si muovono in una società complessa, che è stata attraversata da processi di globalizzazione e, al contempo, di localizzazione e frammentazione, una società in cui i soggetti abitano contesti sempre più instabili (pensiamo a concetti come liquidità, rischio, flessibilità, precarietà, deistituzionalizzazione), in una prospettiva esistenziale che tende fortemente all’incertezza (Bauman, 1999), sia dal punto di vista dei progetti di vita individuali, sia da quello delle appartenenze sociali, che appaiono spesso fragili e negoziabili. La cornice è quella di una società mediatizzata, o di un mondo mediato in cui, cioè, i mezzi di comunicazione hanno strutturato e condizionato lo sviluppo delle forme della modernità (Thompson, 1998). Alla luce di questa progressiva espansione del sociale, la sociologia dei media digitali (Bennato, 2011) ha il compito di elaborare teorie e modelli scientifici che siano in grado di spiegare l’impatto dei media digitali sull’ambiente circostante. Deborah Lupton (2012) ha definito la digital sociology come una disciplina che comprende quella che un tempo era denominata cybersociology e che ora si estende alla nuova era dell’uso del mobile digital computer.

La sociologia dei media digitali: socializzare e apprendere in un mondo ipercomplesso

TIROCCHI, SIMONA
2017-01-01

Abstract

Le competenze che l’educatore, nell’accezione più ampia e generale di questo termine, è oggi chiamato a promuovere e sviluppare, i modelli di apprendimento che orientano quotidianamente il suo lavoro, i linguaggi di cui fa uso, sono fortemente condizionati da un contesto sociale complesso e variegato, ricco di sfumature e di contraddizioni. Tutte le attività e gli interventi che egli organizza e implementa, così come gli ambienti in cui ha occasione di intervenire, possiedono caratteristiche profondamente diverse anche soltanto rispetto a pochi anni fa. I contesti e le aree di intervento dell’educatore contemporaneo si muovono tra on line e off line, proprio perché la sfera delle relazioni sociali si è espansa fino a comprendere anche le interazioni umane e comunicative che si sviluppano negli ambienti digitali, luoghi che un tempo chiamavamo “virtuali”, ma che oggi non rappresentano più un mondo a sé stante, separato da quello fisico. L’educatore, ma anche gli interlocutori cui si rivolge, si muovono in una società complessa, che è stata attraversata da processi di globalizzazione e, al contempo, di localizzazione e frammentazione, una società in cui i soggetti abitano contesti sempre più instabili (pensiamo a concetti come liquidità, rischio, flessibilità, precarietà, deistituzionalizzazione), in una prospettiva esistenziale che tende fortemente all’incertezza (Bauman, 1999), sia dal punto di vista dei progetti di vita individuali, sia da quello delle appartenenze sociali, che appaiono spesso fragili e negoziabili. La cornice è quella di una società mediatizzata, o di un mondo mediato in cui, cioè, i mezzi di comunicazione hanno strutturato e condizionato lo sviluppo delle forme della modernità (Thompson, 1998). Alla luce di questa progressiva espansione del sociale, la sociologia dei media digitali (Bennato, 2011) ha il compito di elaborare teorie e modelli scientifici che siano in grado di spiegare l’impatto dei media digitali sull’ambiente circostante. Deborah Lupton (2012) ha definito la digital sociology come una disciplina che comprende quella che un tempo era denominata cybersociology e che ora si estende alla nuova era dell’uso del mobile digital computer.
2017
Educare ai processi e ai linguaggi dell'apprendimento
FrancoAngeli
Processi e linguaggi dell'apprendimento
179
190
9788891752727
https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=24183&Tipo=Libro&strRicercaTesto=&titolo=educare+ai+processi+e+ai+linguaggi+dell++apprendimento++
media digitali, socializzazione, web 2.0, transmedia literacy
Tirocchi, Simona
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1633140
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