Chi sono Michele, Angela, Remo, Piero, Antonia, Tommaso, Mara ed Ernesto? Cosa hanno in comune? Da chi e perché sono “diversi”? Derivato dal latino divèrsus — che propriamente significa “volto altrove, voltato in altra parte” e, traslativamente, “opposto, contrario” —, l’aggettivo diverso è in genere utilizzato per fare riferimento a ciò “che nella sostanza o nella natura è altro dalla cosa, con che si paragona, o di cui si discorre” (Pianigiani, 2011). Diversità come alterità, dunque, e insieme come divario, come dif–ferenza tra due o più entità. Ma cosa comporta simile definizione rispetto al processo di costruzione dell’identità personale? Come emerge e in base a quali dinamiche si sviluppa l’identità del “diverso” — o, in altre parole, l’alterità? Se dal piano identitario si passa a quello della narrazione, inoltre, cosa avviene a livello dell’architettura narrativa e, in particolare, dei rapporti tra topic e focus? E come mutano le relazioni tra istanze collettive e dimensione soggettiva? Riprendendo alcune nozioni di base di narratologia, semiotica e altre discipline quali la sociologia, il capitolo di propone di riflettere su queste e altre questioni a partire dall’analisi di alcuni testi filmici scelti per la loro significatività all’interno del panorama cinematografico italiano contemporaneo.

Io, l’Altro e il ‘cuoco’. Differenze che fanno ‘differenza’ e modello topic-focus nel cinema italiano contemporaneo

STANO, Simona
2013-01-01

Abstract

Chi sono Michele, Angela, Remo, Piero, Antonia, Tommaso, Mara ed Ernesto? Cosa hanno in comune? Da chi e perché sono “diversi”? Derivato dal latino divèrsus — che propriamente significa “volto altrove, voltato in altra parte” e, traslativamente, “opposto, contrario” —, l’aggettivo diverso è in genere utilizzato per fare riferimento a ciò “che nella sostanza o nella natura è altro dalla cosa, con che si paragona, o di cui si discorre” (Pianigiani, 2011). Diversità come alterità, dunque, e insieme come divario, come dif–ferenza tra due o più entità. Ma cosa comporta simile definizione rispetto al processo di costruzione dell’identità personale? Come emerge e in base a quali dinamiche si sviluppa l’identità del “diverso” — o, in altre parole, l’alterità? Se dal piano identitario si passa a quello della narrazione, inoltre, cosa avviene a livello dell’architettura narrativa e, in particolare, dei rapporti tra topic e focus? E come mutano le relazioni tra istanze collettive e dimensione soggettiva? Riprendendo alcune nozioni di base di narratologia, semiotica e altre discipline quali la sociologia, il capitolo di propone di riflettere su queste e altre questioni a partire dall’analisi di alcuni testi filmici scelti per la loro significatività all’interno del panorama cinematografico italiano contemporaneo.
2013
Uno sguardo più attento. I dispositivi di senso dei testi cinematografici
Aracne
I Saggi di Lexia
10
135
164
978-88-548-6330-9
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854863309
Identità, alterità, semiotica, topic, focus, narrazione
STANO, Simona
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
08_STANO_Io, l'Altro e il %22cuoco%22_Uno sguardo più attento.pdf

Accesso aperto

Descrizione: Capitolo di libro
Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 2.88 MB
Formato Adobe PDF
2.88 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1645093
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact