La credibilità dell’apparato amministrativo come valore costituzionale e riferimento per il dibattito sulle riforme istituzionali

L’articolo riprende i lavori dell'Assemblea Costituente sulla pubblica amministrazione e sulla autorevolezza delle cariche istituzionali. Analizza in particolare la finalità perseguita di affidare l'indirizzo politico a “persone di valore” e di costruire uno Stato “buon amministratore”. Ricorda i passaggi che censuravano l’indebito ottimismo a escludere interventi di moralizzazione sulla pubblica amministrazione e le anticipazioni della legge anticorruzione in Assemblea Costituente (i “rapporti di affari” dei funzionari dello Stato che hanno lasciato il servizio). Il contributo analizza quindi la giurisprudenza costituzionale sulla “credibilità” della p.a. e sulla “fiducia” degli amministrati, nonché la giurisprudenza e la giurisdizione amministrativa tra “legislazione confusa” e “debolezza della P.a.”. Censura l’iper-regolazione richiesta dal ceto burocratico e la tendenza alla relativa deresponsabilizzazione. L'analisi è finalizzata a fornire spunti sulle riforme istituzionali.