Le sale di preghiera islamiche a fianco della sinagoga e del tempio valdese, le macellerie halal e i caffè marocchini di Borgo Dora, il capodanno cinese in piazza Castello e il caleidoscopio di lingue del grande mercato di piazza della Repubblica sono alcune delle tappe lungo le quali il lettore-visitatore è condotto, attraverso citazioni, episodi storici, aneddoti e un ricco apparato iconografico, alla scoperta dei luoghi in cui Torino sperimenta, talvolta non senza conflitti, nuove forme di convivenza. Le tracce letterarie dell’immigrazione internazionale che negli ultimi trent’anni ha cambiato il volto della città costituiscono il filo conduttore di un itinerario nei quartieri più multiculturali di Torino, guidati dallo sguardo e dalle parole degli scrittori migranti che scrivono in italiano: dall’iracheno Younis Tawfik all’algerino Amara Lakhous, autore di due romanzi ambientati a San Salvario, che ha descritto nella varietà della sua composizione sociale; dall’avvocato albanese Darien Levani a Mohammed Lamsuni, acuto esploratore del “pianeta” Porta Palazzo nei suoi aspetti più affascinanti e contraddittori. Alle loro voci si intrecciano quelle degli scrittori italiani più sensibili a queste trasformazioni, come Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Alessandro Musto, e la memoria dell’altra grande migrazione novecentesca, che tra gli anni Sessanta e Settanta ha coinvolto centinaia di migliaia di persone provenienti dal Sud d’Italia e dal Veneto in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori.

Con gli occhi degli altri. Percorsi nel melting pot di Torino

Beatrice Manetti;Davide Dalmas;Claudio Panella;RANUCCI, EMANUELA;TUBIA, STEFANO
2018-01-01

Abstract

Le sale di preghiera islamiche a fianco della sinagoga e del tempio valdese, le macellerie halal e i caffè marocchini di Borgo Dora, il capodanno cinese in piazza Castello e il caleidoscopio di lingue del grande mercato di piazza della Repubblica sono alcune delle tappe lungo le quali il lettore-visitatore è condotto, attraverso citazioni, episodi storici, aneddoti e un ricco apparato iconografico, alla scoperta dei luoghi in cui Torino sperimenta, talvolta non senza conflitti, nuove forme di convivenza. Le tracce letterarie dell’immigrazione internazionale che negli ultimi trent’anni ha cambiato il volto della città costituiscono il filo conduttore di un itinerario nei quartieri più multiculturali di Torino, guidati dallo sguardo e dalle parole degli scrittori migranti che scrivono in italiano: dall’iracheno Younis Tawfik all’algerino Amara Lakhous, autore di due romanzi ambientati a San Salvario, che ha descritto nella varietà della sua composizione sociale; dall’avvocato albanese Darien Levani a Mohammed Lamsuni, acuto esploratore del “pianeta” Porta Palazzo nei suoi aspetti più affascinanti e contraddittori. Alle loro voci si intrecciano quelle degli scrittori italiani più sensibili a queste trasformazioni, come Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Alessandro Musto, e la memoria dell’altra grande migrazione novecentesca, che tra gli anni Sessanta e Settanta ha coinvolto centinaia di migliaia di persone provenienti dal Sud d’Italia e dal Veneto in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori.
2018
ETS
1
48
9788846753045
Scrittori migranti, Torino, passeggiata letteraria
Beatrice Manetti, Davide Dalmas, Claudio Panella, Emanuela Ranucci, Stefano Tubia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1688167
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