Il contributo si propone di leggere la Metodologia Pedagogia dei Genitori come un percorso generativo. In un primo momento si presenta l’origine e l’impianto della metodologia considerata e si riprendono alcune definizioni del dono (Godbout, Mauss) per analizzare le potenzialità generative dei gruppi di narrazione, che sono uno degli strumenti principali della metodologia. L’argomentazione è sostenuta dall’analisi di alcuni dati empirci ricavati dalla lettura di numerose narrazioni e dalla partecipazione a momenti di confronto fra gli insegnanti coinvolti. Analizzando le narrazioni, usando un approccio fenomenologico-ermeneutico, si evidenzia che la partecipazione ai gruppi di narrazione rafforza nei genitori il senso di autoefficacia, perciò si traduce anche per loro in un “dono” perché consente di recuperare il senso e il valore delle azioni genitoriali nella costruzione dell’identità del singolo. Emerge anche come le narrazioni modifichino le relazioni fra chi narra e chi ascolta e creino un tessuto che genera nuovi rapporti fra genitori e insegnanti, fra le famiglie e al loro interno. Chiudono alcune considerazioni critiche sulla conduzione dei gruppi e una riflessione sull’opportunità di formare i conduttori.
Narrare i propri figli per generare comunità educante. La prospettiva del dono nella Metodologia Pedagogia dei genitori
Paola Zonca
2019-01-01
Abstract
Il contributo si propone di leggere la Metodologia Pedagogia dei Genitori come un percorso generativo. In un primo momento si presenta l’origine e l’impianto della metodologia considerata e si riprendono alcune definizioni del dono (Godbout, Mauss) per analizzare le potenzialità generative dei gruppi di narrazione, che sono uno degli strumenti principali della metodologia. L’argomentazione è sostenuta dall’analisi di alcuni dati empirci ricavati dalla lettura di numerose narrazioni e dalla partecipazione a momenti di confronto fra gli insegnanti coinvolti. Analizzando le narrazioni, usando un approccio fenomenologico-ermeneutico, si evidenzia che la partecipazione ai gruppi di narrazione rafforza nei genitori il senso di autoefficacia, perciò si traduce anche per loro in un “dono” perché consente di recuperare il senso e il valore delle azioni genitoriali nella costruzione dell’identità del singolo. Emerge anche come le narrazioni modifichino le relazioni fra chi narra e chi ascolta e creino un tessuto che genera nuovi rapporti fra genitori e insegnanti, fra le famiglie e al loro interno. Chiudono alcune considerazioni critiche sulla conduzione dei gruppi e una riflessione sull’opportunità di formare i conduttori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.