Nell’ambito di una concezione di “povertà educativa” irriducibile alla componente materiale ed economica, lo sguardo pedagogico si posa sul ruolo dell’invisibilità (Milani, 2015) per proporre un'azione liberatrice (Freire, 2002). Nel quadro di una deprivazione diffusa e di un impoverimento straordinario dell’infanzia e dell’adolescenza (Save the Children, 2019), la povertà educativa si innesta sull'invisibilità esistenziale e istituzionale dei minori più vulnerabili e agisce delineandosi come vincolo alla possibilità di una determinazione consapevole del proprio percorso di crescita e di una partecipazione intenzionale alla ricerca del benessere comunitario. Radicandosi nell’ineguaglianza e nella logica della predestinazione, essa invita l’educazione a orientarsi verso lo sviluppo di una “libertà sostanziale” (Sen, 2000), di una propria visione del mondo (Bertolini, 1988) e di un’intenzionalità nell’intersoggettività (Milani, 2000). La nostra riflessione si concentra sulla situazione dei minori stranieri in Italia, tra vulnerabilità, norme di legge e stereotipi sociali, attraverso l'interpretazione degli educatori che accompagnano i loro percorsi progettuali.

Liberare il futuro invisibile. Minori di origine straniera tra vincoli e possibilità per una pedagogia liberatrice

Giulia Gozzelino;Federica Matera
2020-01-01

Abstract

Nell’ambito di una concezione di “povertà educativa” irriducibile alla componente materiale ed economica, lo sguardo pedagogico si posa sul ruolo dell’invisibilità (Milani, 2015) per proporre un'azione liberatrice (Freire, 2002). Nel quadro di una deprivazione diffusa e di un impoverimento straordinario dell’infanzia e dell’adolescenza (Save the Children, 2019), la povertà educativa si innesta sull'invisibilità esistenziale e istituzionale dei minori più vulnerabili e agisce delineandosi come vincolo alla possibilità di una determinazione consapevole del proprio percorso di crescita e di una partecipazione intenzionale alla ricerca del benessere comunitario. Radicandosi nell’ineguaglianza e nella logica della predestinazione, essa invita l’educazione a orientarsi verso lo sviluppo di una “libertà sostanziale” (Sen, 2000), di una propria visione del mondo (Bertolini, 1988) e di un’intenzionalità nell’intersoggettività (Milani, 2000). La nostra riflessione si concentra sulla situazione dei minori stranieri in Italia, tra vulnerabilità, norme di legge e stereotipi sociali, attraverso l'interpretazione degli educatori che accompagnano i loro percorsi progettuali.
2020
2/2020
141
148
Povertà educativa, minori di origine straniera, invisibilità, educazione, pedagogia
Giulia Gozzelino & Federica Matera
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1763499
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