Il dibattito teorico sviluppatosi negli ultimi anni intorno ai temi dell’azione collettiva e dello sviluppo locale ha concorso in più modi a evidenziare come, nell’attuale scenario della globalizzazione economica, lo sviluppo locale risponda a una sorta di “tensione” fra il riconoscimento e la valorizzazione delle specificità locali e l’adattamento a stimoli competitivi di livello globale. In questa direzione appare interessante, in una prospettiva geografica, interrogarsi su come dalla dialettica fra questi due livelli – dove un ruolo rilevante è giocato dalla capacità di attori locali e sovralocali di intervenire nel riconoscimento di potenzialità territoriali endogene favorendone l’inserimento in più ampi circuiti globali – possano prendere piede percorsi di riorganizzazione materiale e simbolica del territorio in grado di modificare, anche profondamente, sia i caratteri strutturali sia le percezioni e le rappresentazioni dei luoghi. Si tratta di quanto l’articolo esamina con riferimento al Roero, un’area non corrispondente a nessun ambito amministrativo istituzionale che si estende a nord del fiume Tanaro, tra le province di Cuneo e di Asti. In questo contesto, che fino a poche decine di anni fa non presentava una chiara connotazione geografica né, tanto meno, uno spiccato senso di appartenenza da parte dei suoi abitanti, un fattore esogeno rappresentato da una domanda vinicola in crescita a livello internazionale sembra aver stimolato nell’ultimo ventennio un interessante processo di riappropriazione, di riscoperta e ridefinizione territoriale. Le origini di tali dinamiche, come si avrà modo di approfondire, non sono da ricercarsi in una programmazione fortemente centralizzata a livello territoriale, ma soprattutto nella convergenza degli interessi e delle intenzionalità di un folto insieme di attori locali, attraverso le cui azioni sono andati definendosi un nuovo dinamismo e protagonismo del Roero, in termini sia economici che culturali, stimolando il riaffermarsi di un’identità distintiva del contesto. La riflessione si concentrerà sulle fasi e sui caratteri di tale processo. Da un lato verrà analizzato il processo evolutivo del territorio, articolatosi negli ultimi anni attorno all’opportunità fornita dallo sviluppo del settore vitivinicolo locale. Dall’altro lato, verrà considerata l’interazione tra la realtà locale e il contesto sovralocale in relazione alle sollecitazioni e alle opportunità di valorizzazione delle risorse locali che da esso provengono.

Il Roero. Una storia piemontese di viticoltura e sviluppo locale

BIGNANTE, Elisa
2007-01-01

Abstract

Il dibattito teorico sviluppatosi negli ultimi anni intorno ai temi dell’azione collettiva e dello sviluppo locale ha concorso in più modi a evidenziare come, nell’attuale scenario della globalizzazione economica, lo sviluppo locale risponda a una sorta di “tensione” fra il riconoscimento e la valorizzazione delle specificità locali e l’adattamento a stimoli competitivi di livello globale. In questa direzione appare interessante, in una prospettiva geografica, interrogarsi su come dalla dialettica fra questi due livelli – dove un ruolo rilevante è giocato dalla capacità di attori locali e sovralocali di intervenire nel riconoscimento di potenzialità territoriali endogene favorendone l’inserimento in più ampi circuiti globali – possano prendere piede percorsi di riorganizzazione materiale e simbolica del territorio in grado di modificare, anche profondamente, sia i caratteri strutturali sia le percezioni e le rappresentazioni dei luoghi. Si tratta di quanto l’articolo esamina con riferimento al Roero, un’area non corrispondente a nessun ambito amministrativo istituzionale che si estende a nord del fiume Tanaro, tra le province di Cuneo e di Asti. In questo contesto, che fino a poche decine di anni fa non presentava una chiara connotazione geografica né, tanto meno, uno spiccato senso di appartenenza da parte dei suoi abitanti, un fattore esogeno rappresentato da una domanda vinicola in crescita a livello internazionale sembra aver stimolato nell’ultimo ventennio un interessante processo di riappropriazione, di riscoperta e ridefinizione territoriale. Le origini di tali dinamiche, come si avrà modo di approfondire, non sono da ricercarsi in una programmazione fortemente centralizzata a livello territoriale, ma soprattutto nella convergenza degli interessi e delle intenzionalità di un folto insieme di attori locali, attraverso le cui azioni sono andati definendosi un nuovo dinamismo e protagonismo del Roero, in termini sia economici che culturali, stimolando il riaffermarsi di un’identità distintiva del contesto. La riflessione si concentrerà sulle fasi e sui caratteri di tale processo. Da un lato verrà analizzato il processo evolutivo del territorio, articolatosi negli ultimi anni attorno all’opportunità fornita dallo sviluppo del settore vitivinicolo locale. Dall’altro lato, verrà considerata l’interazione tra la realtà locale e il contesto sovralocale in relazione alle sollecitazioni e alle opportunità di valorizzazione delle risorse locali che da esso provengono.
2007
XII, fasc. 1
167
182
E. BIGNANTE
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