Che cosa può aspettarsi un ragazzo disabile quando sceglie di intraprendere un percorso di studi in ambito universitario? Che tipo di servizi lo sosterranno nel cammino intrapreso e a quali strutture potrà fare riferimento? A chi potrà rivolgersi per risolvere gli inevitabili problemi che si troverà ad affrontare? In che tipo di ambiente – didattico, umano e relazionale - si troverà immerso? L’analisi sul rapporto tra handicap e Università presentata nel volume intende provare a formulare possibili risposte ai quesiti iniziali, attraverso una duplice prospettiva. La prima riguarda la necessità di individuare tali risposte all’interno di uno specifico contesto locale, rappresentato dall’Università degli Studi di Torino. L’attività di implementazione dei diritti – in questo caso del diritto allo studio per i ragazzi disabili - prende infatti corpo a partire da modalità che variano all’interno dei contesti locali. Seppure nei margini definiti dalle norme, possono infatti prodursi esiti differenziati che meritano di essere attentamente ricostruiti nelle loro specificità: sia per quanto riguarda i risultati positivi raggiunti che per le carenze che occorre ancora affrontare. La seconda prospettiva – strettamente connessa alla prima – consiste nel valorizzare i punti di vista dei diversi soggetti coinvolti - studenti, personale amministrativo, operatori e docenti – che quotidianamente si trovano a fronteggiare i molti e complessi aspetti connessi al rapporto handicap – università. Il quadro che emerge è quello di una realtà vitale, pronta ad interrogarsi sul senso delle attività intraprese e disponibile a scommettere su possibili attività in grado di migliorare i risultati fin qui conseguiti.

Il bagno è perfetto, il problema è arrivarci. Il diritto allo studio delle persone disabili nell'Università di Torino.

BOSCO, Nicoletta
2007-01-01

Abstract

Che cosa può aspettarsi un ragazzo disabile quando sceglie di intraprendere un percorso di studi in ambito universitario? Che tipo di servizi lo sosterranno nel cammino intrapreso e a quali strutture potrà fare riferimento? A chi potrà rivolgersi per risolvere gli inevitabili problemi che si troverà ad affrontare? In che tipo di ambiente – didattico, umano e relazionale - si troverà immerso? L’analisi sul rapporto tra handicap e Università presentata nel volume intende provare a formulare possibili risposte ai quesiti iniziali, attraverso una duplice prospettiva. La prima riguarda la necessità di individuare tali risposte all’interno di uno specifico contesto locale, rappresentato dall’Università degli Studi di Torino. L’attività di implementazione dei diritti – in questo caso del diritto allo studio per i ragazzi disabili - prende infatti corpo a partire da modalità che variano all’interno dei contesti locali. Seppure nei margini definiti dalle norme, possono infatti prodursi esiti differenziati che meritano di essere attentamente ricostruiti nelle loro specificità: sia per quanto riguarda i risultati positivi raggiunti che per le carenze che occorre ancora affrontare. La seconda prospettiva – strettamente connessa alla prima – consiste nel valorizzare i punti di vista dei diversi soggetti coinvolti - studenti, personale amministrativo, operatori e docenti – che quotidianamente si trovano a fronteggiare i molti e complessi aspetti connessi al rapporto handicap – università. Il quadro che emerge è quello di una realtà vitale, pronta ad interrogarsi sul senso delle attività intraprese e disponibile a scommettere su possibili attività in grado di migliorare i risultati fin qui conseguiti.
2007
Silvio Zamorani editore
1
158
9788871581422
diritto allo studio; disabilità
N. Bosco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/53623
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