L’etichetta di pericolosità sociale correlata all’immagine del paziente psichiatrico risiede da sempre nell’immaginario collettivo. L’implicita autorizzazione teorica a tale pregiudizio può essere identificata nei criteri clinici di ricovero negli Ospedali Psichiatrici dell’era pre-riforma. La legge 180 e la successiva organizzazione territoriale dei Servizi Psichiatrici hanno promosso la deistituzionalizzazione dei pazienti e un cambiamento radicale dei luoghi di cura. In un’organizzazione dipartimentale è possibile offrire molteplici strategie di intervento alle condizioni di urgenza-emergenza psichiatriche e agli episodi di aggressività e violenza che possono accompagnare la sofferenza psichica. Fra le diverse strutture terapeutiche dipartimentali, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura rimane il luogo specificatamente preposto al trattamento e alla risoluzione degli episodi di aggressività e violenza di pazienti psichiatrici. Risulta pertanto utile nella gestione di questa struttura differenziare tali episodi, saperli prevedere e adottare specifici protocolli di intervento per queste situazioni,. In quest’ottica all’interno del nostro S.P.D.C. è stata avviata già da alcuni anni una monitorizzazione delle condotte aggressive e dei conseguenti interventi terapeutici, allo scopo di elaborare un utile strumento per la prevenzione e la risoluzione degli agiti aggressivi. A partire dal febbraio 2001, utilizzando come strumento l’O.A.S. (Overt Aggressivity Scale di Yudofsky), sono stati classificati i vari tipi di comportamento aggressivo, è stato valutato il livello di intenzionalità dell’agito, nonché il tipo di intervento adottato. Si è proceduto inoltre ad un’analisi dei fattori predittivi del comportamento violento, non solo nell’ambito delle caratteristiche individuali del paziente, ma anche considerando i fattori situazionali e ambientali, alla ricerca di una possibile correlazione: a tale scopo è stata impiegata la S.A.R. (Scheda Atmosfera di Reparto) elaborata dall’équipe del S.P.D.C. sulla base dell’esperienza professionale e dei dati presenti in letteratura. Sulla base dei dati raccolti è stato possibile tratteggiare il profilo del potenziale paziente aggressivo: soggetto giovane (26-35 anni), maschio o femmina, psicotico o affetto da un disturbo di personalità del cluster B, con anamnesi positiva per precedenti agiti aggressivi; è stato confermato il dato presente in letteratura di un piccolo sottogruppo di pazienti maggiormente aggressivi; è stata quantificata la probabilità di episodi aggressivi all’interno delle diverse fasce dell’atmosfera di reparto; si è proceduto infine ad una analisi fattoriale per una valutazione del diverso peso delle variabili costituenti l’atmosfera di reparto. Tale attività di ricerca ha in oltre permesso di elaborare un Piano Emergenza–Violenza, nonché l’elaborazione di protocolli di trattamento dell’aggressività e della violenza, in situazioni di emergenza e a lungo termine.

Fattori predittivi di condotte aggressive in S.P.D.C.

PICCI, Rocco Luigi;FURLAN, Piermaria
2004-01-01

Abstract

L’etichetta di pericolosità sociale correlata all’immagine del paziente psichiatrico risiede da sempre nell’immaginario collettivo. L’implicita autorizzazione teorica a tale pregiudizio può essere identificata nei criteri clinici di ricovero negli Ospedali Psichiatrici dell’era pre-riforma. La legge 180 e la successiva organizzazione territoriale dei Servizi Psichiatrici hanno promosso la deistituzionalizzazione dei pazienti e un cambiamento radicale dei luoghi di cura. In un’organizzazione dipartimentale è possibile offrire molteplici strategie di intervento alle condizioni di urgenza-emergenza psichiatriche e agli episodi di aggressività e violenza che possono accompagnare la sofferenza psichica. Fra le diverse strutture terapeutiche dipartimentali, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura rimane il luogo specificatamente preposto al trattamento e alla risoluzione degli episodi di aggressività e violenza di pazienti psichiatrici. Risulta pertanto utile nella gestione di questa struttura differenziare tali episodi, saperli prevedere e adottare specifici protocolli di intervento per queste situazioni,. In quest’ottica all’interno del nostro S.P.D.C. è stata avviata già da alcuni anni una monitorizzazione delle condotte aggressive e dei conseguenti interventi terapeutici, allo scopo di elaborare un utile strumento per la prevenzione e la risoluzione degli agiti aggressivi. A partire dal febbraio 2001, utilizzando come strumento l’O.A.S. (Overt Aggressivity Scale di Yudofsky), sono stati classificati i vari tipi di comportamento aggressivo, è stato valutato il livello di intenzionalità dell’agito, nonché il tipo di intervento adottato. Si è proceduto inoltre ad un’analisi dei fattori predittivi del comportamento violento, non solo nell’ambito delle caratteristiche individuali del paziente, ma anche considerando i fattori situazionali e ambientali, alla ricerca di una possibile correlazione: a tale scopo è stata impiegata la S.A.R. (Scheda Atmosfera di Reparto) elaborata dall’équipe del S.P.D.C. sulla base dell’esperienza professionale e dei dati presenti in letteratura. Sulla base dei dati raccolti è stato possibile tratteggiare il profilo del potenziale paziente aggressivo: soggetto giovane (26-35 anni), maschio o femmina, psicotico o affetto da un disturbo di personalità del cluster B, con anamnesi positiva per precedenti agiti aggressivi; è stato confermato il dato presente in letteratura di un piccolo sottogruppo di pazienti maggiormente aggressivi; è stata quantificata la probabilità di episodi aggressivi all’interno delle diverse fasce dell’atmosfera di reparto; si è proceduto infine ad una analisi fattoriale per una valutazione del diverso peso delle variabili costituenti l’atmosfera di reparto. Tale attività di ricerca ha in oltre permesso di elaborare un Piano Emergenza–Violenza, nonché l’elaborazione di protocolli di trattamento dell’aggressività e della violenza, in situazioni di emergenza e a lungo termine.
2004
15es Journées de l’AFERUP/IV Congrès National SIPU Urgences psychiatriques et réseaux de soins dans la communauté: évolution et changement/Urgenze psichiatriche e rete di servizi nel territorio: evoluzione e cambiamento.
Torino
30/31 gennaio e 1 febbraio 2004.
Abstract Book
Dipartimento di Salute Mentale 5b A.S.O. San Luigi Gonzaga-ASL5 Collegno-Università di Torino.
1
51
51
violenza; aggressività; emergenza; servizio psichiatrico di diagnosi e cura; SPDC
Picci RL; Manfrinati S; Mina EC; Furlan PM
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/55740
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