L’etichettatura dei prodotti alimentari può certamente essere considerata tra gli aspetti più problematici della legislazione alimentare in quanto in essa si manifestano diverse e talvolta opposte esigenze. Tra queste si possono ricordare la protezione dei consumatori, la difesa del segreto industriale, la tutela della libera circolazione intracomunitaria delle merci nonché la possibilità di controllare le emergenze conseguenti a crisi alimentari. Queste ultime, anche grazie ad una precisa etichettatura, possono essere gestite sia prevedendo il ritiro mirato dal mercato degli alimenti rischiosi per la salute (fornendo, quindi, informazioni ai consumatori o ai funzionari responsabili dei controlli) sia isolando il punto della filiera che ha prodotto l’alimento a rischio, evitando, quindi, che il pericolo si riproduca e si diffonda. In ambito comunitario, la disciplina in materia di etichettatura è stata regolata soprattutto attraverso l’emanazione di direttive “orizzontali”, che prevedono precetti applicabili indistintamente a tutti i settori, e di direttive “verticali”, che disciplinano singole tipologie di prodotto. La prima direttiva quadro di armonizzazione risale al 18 dicembre del 1978 (Direttiva 79/112/CEE ). Essa è stata recepita dal Decreto legislativo 109 del 1992 ed ha subito, negli anni, numerose modificazioni. Recentemente, la Direttiva 79/112/CEE è stata abrogata dalla Direttiva 2000/13/CE (recepita in Italia mediante il Decreto legislativo n. 181 del 23 giugno 2003).

L'etichettatura dei prodotti alimentari. La normativa comunitaria e nazionale

PERCIVALE, Franco
2006-01-01

Abstract

L’etichettatura dei prodotti alimentari può certamente essere considerata tra gli aspetti più problematici della legislazione alimentare in quanto in essa si manifestano diverse e talvolta opposte esigenze. Tra queste si possono ricordare la protezione dei consumatori, la difesa del segreto industriale, la tutela della libera circolazione intracomunitaria delle merci nonché la possibilità di controllare le emergenze conseguenti a crisi alimentari. Queste ultime, anche grazie ad una precisa etichettatura, possono essere gestite sia prevedendo il ritiro mirato dal mercato degli alimenti rischiosi per la salute (fornendo, quindi, informazioni ai consumatori o ai funzionari responsabili dei controlli) sia isolando il punto della filiera che ha prodotto l’alimento a rischio, evitando, quindi, che il pericolo si riproduca e si diffonda. In ambito comunitario, la disciplina in materia di etichettatura è stata regolata soprattutto attraverso l’emanazione di direttive “orizzontali”, che prevedono precetti applicabili indistintamente a tutti i settori, e di direttive “verticali”, che disciplinano singole tipologie di prodotto. La prima direttiva quadro di armonizzazione risale al 18 dicembre del 1978 (Direttiva 79/112/CEE ). Essa è stata recepita dal Decreto legislativo 109 del 1992 ed ha subito, negli anni, numerose modificazioni. Recentemente, la Direttiva 79/112/CEE è stata abrogata dalla Direttiva 2000/13/CE (recepita in Italia mediante il Decreto legislativo n. 181 del 23 giugno 2003).
2006
Unioncamere Piemonte
3
1
81
ETICHETTATURA; PRODOTTI ALIMENTARI.
F. PERCIVALE
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