Il trattamento di un episodio acuto in un Centro Crisi (C.Cr) può avere la stessa efficacia del trattamento ospedaliero? Nel presente lavoro vengono presentati e confrontati i risultati di uno studio, tuttora in corso, il cui obiettivo è quello di valutare l’efficacia clinica dei trattamenti sanitari come risposta a situazioni psicopatologiche di acuzie in una struttura residenziale alternativa al ricovero ospedaliero. Tale struttura è da intendersi come “struttura aperta” presso la quale vengono effettuati interventi clinici “condivisi” dai pazienti. Il campione preso in considerazione è costituito da pazienti inseriti presso il Centro Crisi e presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Dipartimento Universitario di Salute Mentale 5B di Torino nel periodo 1/02/02- 31/01/03. Sono stati inclusi nello studio, in base alle linee guida di inserimento al C.Cr., tutti quei pazienti per i quali i clinici hanno ritenuto necessario il ricovero in regime volontario. Contemporaneamente è stato selezionato un gruppo di controllo costituito da pazienti ricoverati nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) dello stesso Dipartimento. Attraverso questo studio è stata valutata la modificazione della gravità dei sintomi, a seconda del luogo del ricovero. Dall’analisi dei dati è stata dimostrata la validità nel ricorso all’utilizzo di strutture alternative al reparto ospedaliero, in particolare tale validità è dimostrata dalla riduzione della sintomatologia espressa nell’unità di tempo da parte di pazienti per i quali non è risultato necessario un intervento intensivo di tipo medico o di tipo custodialistico. Il trattamento alternativo è risultato comparabile a quello ospedaliero.

Il “Centro Crisi «L’Accoglienza»”del Dipartimento di Salute Mentale 5B dell’Università di Torino. Una possibile alternativa al ricovero ospedaliero nei disturbi mentali gravi, in fase acuta

PICCI, Rocco Luigi;FURLAN, Piermaria
2004-01-01

Abstract

Il trattamento di un episodio acuto in un Centro Crisi (C.Cr) può avere la stessa efficacia del trattamento ospedaliero? Nel presente lavoro vengono presentati e confrontati i risultati di uno studio, tuttora in corso, il cui obiettivo è quello di valutare l’efficacia clinica dei trattamenti sanitari come risposta a situazioni psicopatologiche di acuzie in una struttura residenziale alternativa al ricovero ospedaliero. Tale struttura è da intendersi come “struttura aperta” presso la quale vengono effettuati interventi clinici “condivisi” dai pazienti. Il campione preso in considerazione è costituito da pazienti inseriti presso il Centro Crisi e presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Dipartimento Universitario di Salute Mentale 5B di Torino nel periodo 1/02/02- 31/01/03. Sono stati inclusi nello studio, in base alle linee guida di inserimento al C.Cr., tutti quei pazienti per i quali i clinici hanno ritenuto necessario il ricovero in regime volontario. Contemporaneamente è stato selezionato un gruppo di controllo costituito da pazienti ricoverati nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) dello stesso Dipartimento. Attraverso questo studio è stata valutata la modificazione della gravità dei sintomi, a seconda del luogo del ricovero. Dall’analisi dei dati è stata dimostrata la validità nel ricorso all’utilizzo di strutture alternative al reparto ospedaliero, in particolare tale validità è dimostrata dalla riduzione della sintomatologia espressa nell’unità di tempo da parte di pazienti per i quali non è risultato necessario un intervento intensivo di tipo medico o di tipo custodialistico. Il trattamento alternativo è risultato comparabile a quello ospedaliero.
2004
15es Journées de l’AFERUP/IV Congrès National SIPU Urgences psychiatriques et réseaux de soins dans la communauté: évolution et changement/Urgenze psichiatriche e rete di servizi nel territorio: evoluzione e cambiamento
Torino
30/31 gennaio e 1 febbraio 2004
Abstract Book
Dipartimento di Salute Mentale 5b A.S.O. San Luigi Gonzaga-ASL5 Collegno-Università di Torino.
1
30
31
Centro Crisi; struttura residenziale; SPDC; trattamento sanitario volontario
Giammarinaro M; Toye M; Bramante C; Piacenza T; Venturello S; Picci RL; Cristina E; Furlan PM
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