La chiave interpretativa della prospettiva simbolica, illuminante nel guidare alla comprensione della creazione artistica, come Erving Panofsky mostrò nel suo famoso saggio del 1927, è qui utilizzata per individuare la natura oggettiva del fenomeno terroristico, superando le incrostazioni tanto delle condanne e delle recriminazioni quanto delle narrazioni retoriche e scandalizzate. Il terrorismo è una pratica inerente la vita politica, interna e internazionale e va analizzato nella sua dimensione esistenziale, senza velare la realtà con schermi, barriere o paure. Nello stesso tempo tuttavia è necessario chiarire che terrorismo, guerra e guerriglia non sono la stessa cosa e che invece, mescolando queste diverse pratiche, si ferisce la verità diffondendo notizie e valutazioni che impediscono la formazione di una corretta opinione pubblica internazionale. E poiché l'informazione è essenziale al dibattito democratico, la capacità di guardare approfonditamente nel fenomeno terroristico, e quindi con quella prospettiva simbolica che smaschera le trappole ideologiche che altrimenti scattano, diventa una naturale e necessaria pre-condizione per ogni forma di rifiuto della violenza e di opposizione alla scorciatoia del terrorismo. Note Autore Luigi Bonanate è nato nel 1943 a Saluzzo, sposato e con due figli. Allievo di Norberto Bobbio, del quale ha sviluppato specialmente le tematiche legate alla presenza della violenza nella politica. Accanto agli studi sulla guerra ha approfondito la riflessione sul terrorismo: è stato l’autore della prima ricerca scientifica italiana e anche del più diffuso libro divulgativo sul terrorismo (Dimensioni del terrorismo politico, 1978; Il terrorismo internazionale, 2001). Insegna Relazioni internazionali e Diritti Umani all’Università e alla Scuola di Applicazione di Torino. È membro di molte istituzioni culturali; ha fondato e dirige «Teoria politica».

El terrorismo como perspectiva simbolica

BONANATE, Luigi
2008-01-01

Abstract

La chiave interpretativa della prospettiva simbolica, illuminante nel guidare alla comprensione della creazione artistica, come Erving Panofsky mostrò nel suo famoso saggio del 1927, è qui utilizzata per individuare la natura oggettiva del fenomeno terroristico, superando le incrostazioni tanto delle condanne e delle recriminazioni quanto delle narrazioni retoriche e scandalizzate. Il terrorismo è una pratica inerente la vita politica, interna e internazionale e va analizzato nella sua dimensione esistenziale, senza velare la realtà con schermi, barriere o paure. Nello stesso tempo tuttavia è necessario chiarire che terrorismo, guerra e guerriglia non sono la stessa cosa e che invece, mescolando queste diverse pratiche, si ferisce la verità diffondendo notizie e valutazioni che impediscono la formazione di una corretta opinione pubblica internazionale. E poiché l'informazione è essenziale al dibattito democratico, la capacità di guardare approfonditamente nel fenomeno terroristico, e quindi con quella prospettiva simbolica che smaschera le trappole ideologiche che altrimenti scattano, diventa una naturale e necessaria pre-condizione per ogni forma di rifiuto della violenza e di opposizione alla scorciatoia del terrorismo. Note Autore Luigi Bonanate è nato nel 1943 a Saluzzo, sposato e con due figli. Allievo di Norberto Bobbio, del quale ha sviluppato specialmente le tematiche legate alla presenza della violenza nella politica. Accanto agli studi sulla guerra ha approfondito la riflessione sul terrorismo: è stato l’autore della prima ricerca scientifica italiana e anche del più diffuso libro divulgativo sul terrorismo (Dimensioni del terrorismo politico, 1978; Il terrorismo internazionale, 2001). Insegna Relazioni internazionali e Diritti Umani all’Università e alla Scuola di Applicazione di Torino. È membro di molte istituzioni culturali; ha fondato e dirige «Teoria politica».
2008
Ediciones Coyoacan
1
101
9789706333599
L. BONANATE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/66079
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