Oggetto: Questa review si propone un duplice obiettivo: a) approfondire il ruolo che la Religione e la Spiritualità rivestono nella vita di pazienti affetti da alcune patologie psichiatriche (Abusi di Sostanze, Disturbi dell’Umore, Disturbi del Comportamento Alimentare, Schizofrenia e Disturbi Mentali più in generale), rilevando l’impatto che questa dimensione ha sulla salute mentale e sulla qualità della vita; b) indagare come la spiritualità venga vissuta dagli psichiatri, sia nella relazione terapeutica, sia negli aspetti concernenti la formazione personale e professionale. Metodo: Analisi attraverso il database online Medline/Pubmed delle pubblicazioni del periodo compreso tra il Gennaio 1993 e il Maggio 2008 sulla dimensione Religioso/Spirituale all’interno della Psichiatria; l’approfondimento del rapporto tra Religione/Spiritualità e Psichiatria ha interessato sia l’ambito della psicopatologia, sia l’ambito dell’attività clinica degli psichiatri. Risultati: Dai lavori considerati, la dimensione religiosa, spirituale e trascendentale risulta trasversalmente evidente nelle persone che soffrono di disturbi mentali: essa caratterizza i pazienti, soprattutto quelli con livelli maggiori di frustrazione e difficoltà, rispetto al sentimento della popolazione generale. La maggioranza degli studi inseriti evidenzia l’importanza della spiritualità nello sviluppo di capacità di coping, contribuendo, così, a una riduzione del rischio di suicidio e a un miglioramento dell’aderenza ai trattamenti. Nonostante gli psichiatri esprimano una dimensione spirituale individuale problematica e siano meno religiosi di altri medici specialisti, essi non solo motivano i propri pazienti alla frequentazione di attività pratiche spirituali e ne sono anche partecipi in prima persona, ma appaiono come i clinici più disponibili e aperti nell’affrontare temi spirituali con i propri pazienti, pur ammettendone la difficoltà. Conclusioni: l’accettazione dell’importanza della spiritualità e della religione sta crescendo in psichiatria. Quattro aspetti sono fondamentali: a) la dimensione spirituale è essenziale nella natura umana, anche se è stata in passato spesso ignorata o considerata patologica in ambito psichiatrico; b) la riconciliazione con la religione rende la psichiatria più efficace per un gran numero di pazienti; c) molti progressi sono stati fatti per promuovere abilità in campo spirituale empiricamente testabili, come a esempio la raccolta della storia spirituale o l’utilizzo di metodi meditativi in alcuni tipi di psicoterapia; d) la propensione alla spiritualità e alla trascendenza è da considerarsi come dimensione del carattere nell’organizzazione di personalità. Inoltre, sia da parte degli psichiatri, sia da parte dei pazienti, pare emergere una contraddizione di base: da un lato, c’è il desiderio, la disponibilità e la consapevolezza dell’importanza di affrontare assieme le questioni spirituali, d’altra parte, però, spesso l’applicazione nel setting clinico pone importanti problemi. Occorre valutare come la comprensione delle dimensioni spirituali del paziente e del terapeuta favorisca la relazione empatica, la fiducia reciproca e quindi l’alleanza terapeutica. È necessario studiare metodi nuovi per indagare la spiritualità dei soggetti con patologie psichiatriche, con l’obiettivo di comprendere questo aspetto sia nella valutazione clinica psichiatrica, sia nella ricognizione delle risorse personali del paziente, fruibili nel progetto terapeutico.

Spiritualità e relazione terapeutica in psichiatria. Una review

FASSINO, Secondo;SOBRERO, Cinzia;LEOMBRUNI, Paolo;GIOVANNONE, Maria Cristina;ABBATE DAGA, Giovanni
2008-01-01

Abstract

Oggetto: Questa review si propone un duplice obiettivo: a) approfondire il ruolo che la Religione e la Spiritualità rivestono nella vita di pazienti affetti da alcune patologie psichiatriche (Abusi di Sostanze, Disturbi dell’Umore, Disturbi del Comportamento Alimentare, Schizofrenia e Disturbi Mentali più in generale), rilevando l’impatto che questa dimensione ha sulla salute mentale e sulla qualità della vita; b) indagare come la spiritualità venga vissuta dagli psichiatri, sia nella relazione terapeutica, sia negli aspetti concernenti la formazione personale e professionale. Metodo: Analisi attraverso il database online Medline/Pubmed delle pubblicazioni del periodo compreso tra il Gennaio 1993 e il Maggio 2008 sulla dimensione Religioso/Spirituale all’interno della Psichiatria; l’approfondimento del rapporto tra Religione/Spiritualità e Psichiatria ha interessato sia l’ambito della psicopatologia, sia l’ambito dell’attività clinica degli psichiatri. Risultati: Dai lavori considerati, la dimensione religiosa, spirituale e trascendentale risulta trasversalmente evidente nelle persone che soffrono di disturbi mentali: essa caratterizza i pazienti, soprattutto quelli con livelli maggiori di frustrazione e difficoltà, rispetto al sentimento della popolazione generale. La maggioranza degli studi inseriti evidenzia l’importanza della spiritualità nello sviluppo di capacità di coping, contribuendo, così, a una riduzione del rischio di suicidio e a un miglioramento dell’aderenza ai trattamenti. Nonostante gli psichiatri esprimano una dimensione spirituale individuale problematica e siano meno religiosi di altri medici specialisti, essi non solo motivano i propri pazienti alla frequentazione di attività pratiche spirituali e ne sono anche partecipi in prima persona, ma appaiono come i clinici più disponibili e aperti nell’affrontare temi spirituali con i propri pazienti, pur ammettendone la difficoltà. Conclusioni: l’accettazione dell’importanza della spiritualità e della religione sta crescendo in psichiatria. Quattro aspetti sono fondamentali: a) la dimensione spirituale è essenziale nella natura umana, anche se è stata in passato spesso ignorata o considerata patologica in ambito psichiatrico; b) la riconciliazione con la religione rende la psichiatria più efficace per un gran numero di pazienti; c) molti progressi sono stati fatti per promuovere abilità in campo spirituale empiricamente testabili, come a esempio la raccolta della storia spirituale o l’utilizzo di metodi meditativi in alcuni tipi di psicoterapia; d) la propensione alla spiritualità e alla trascendenza è da considerarsi come dimensione del carattere nell’organizzazione di personalità. Inoltre, sia da parte degli psichiatri, sia da parte dei pazienti, pare emergere una contraddizione di base: da un lato, c’è il desiderio, la disponibilità e la consapevolezza dell’importanza di affrontare assieme le questioni spirituali, d’altra parte, però, spesso l’applicazione nel setting clinico pone importanti problemi. Occorre valutare come la comprensione delle dimensioni spirituali del paziente e del terapeuta favorisca la relazione empatica, la fiducia reciproca e quindi l’alleanza terapeutica. È necessario studiare metodi nuovi per indagare la spiritualità dei soggetti con patologie psichiatriche, con l’obiettivo di comprendere questo aspetto sia nella valutazione clinica psichiatrica, sia nella ricognizione delle risorse personali del paziente, fruibili nel progetto terapeutico.
2008
27
235
267
Fassino S.; Sobrero C.; Leombruni P.; Giovannone C.; Abbate Daga G.
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