L’avvio della riflessione filosofica di Hans Jonas si colloca sotto il segno dell’indagine intorno all’ambivalenza della condizione umana, la cui libertà – in quanto carattere ontologico costitutivo – intrattiene un rapporto articolato, dinamico, complesso e “polare” ma non dualistico nei confronti del mondo. Eppure, storicamente (gnosi tardo-antica e modernità), ad affermarsi è stata proprio un’interpretazione dualistica del rapporto tra uomo e mondo, spirito e materia, libertà e necessità, a partire dal cui superamento è discesa – nel corso del XIX secolo – una tendenza riduzionistica, scientistica, meccanicistica e tecnicistica ancora oggi trionfante in importanti campi del sapere. Dinanzi a tale svuotamento di senso del vivente (e in primis del vivente “uomo”) e della sua peculiarità (la libertà in quanto carattere ontologico), Jonas ha reagito tentando, innanzitutto, di riannodare le due questioni del vivente e della libertà (cfr. la “biologia filosofica” di Organismus und Freiheit), in secondo luogo, di tematizzare lo specifico dell’uomo (cfr. l’“Homo pictor” e la libertà del raffigurare) e, infine, di evidenziare l’articolato dinamismo per cui la libertà umana è al tempo stesso irriducibile-alla e in-relazione-costitutiva-con la “materia”. Lo sviluppo di tale relazione ambivalente e “polare” conduce da ultimo Jonas ad approfondire le questioni della “potenza” causale della soggettività sulla realtà e del plesso etico di libertà e responsabilità.

Biologia filosofica e libertà dell'uomo nel pensiero di Hans Jonas

FRANZINI TIBALDEO, ROBERTO
2008-01-01

Abstract

L’avvio della riflessione filosofica di Hans Jonas si colloca sotto il segno dell’indagine intorno all’ambivalenza della condizione umana, la cui libertà – in quanto carattere ontologico costitutivo – intrattiene un rapporto articolato, dinamico, complesso e “polare” ma non dualistico nei confronti del mondo. Eppure, storicamente (gnosi tardo-antica e modernità), ad affermarsi è stata proprio un’interpretazione dualistica del rapporto tra uomo e mondo, spirito e materia, libertà e necessità, a partire dal cui superamento è discesa – nel corso del XIX secolo – una tendenza riduzionistica, scientistica, meccanicistica e tecnicistica ancora oggi trionfante in importanti campi del sapere. Dinanzi a tale svuotamento di senso del vivente (e in primis del vivente “uomo”) e della sua peculiarità (la libertà in quanto carattere ontologico), Jonas ha reagito tentando, innanzitutto, di riannodare le due questioni del vivente e della libertà (cfr. la “biologia filosofica” di Organismus und Freiheit), in secondo luogo, di tematizzare lo specifico dell’uomo (cfr. l’“Homo pictor” e la libertà del raffigurare) e, infine, di evidenziare l’articolato dinamismo per cui la libertà umana è al tempo stesso irriducibile-alla e in-relazione-costitutiva-con la “materia”. Lo sviluppo di tale relazione ambivalente e “polare” conduce da ultimo Jonas ad approfondire le questioni della “potenza” causale della soggettività sulla realtà e del plesso etico di libertà e responsabilità.
2008
La natura umana tra determinismo e libertà
messaggero
347
379
9788825021141
determinismo; libertà; hans jonas; etica responsabilità
roberto franzini tibaldeo
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