Questo capitolo espone alcuni degli elaborati precursori di Gaetano Benedetti, tra i quali la sua concettualizzazione sul narcisismo diventata innovativa per la trasferibilità clinica in casi di particolare difficoltà, casi che, per gli aspetti psicosomatici e narcisistici, avrebbero potuto essere considerati non idonei a trattamenti psicoanalitici o a cure ad impostazione psicodinamica. L’ampliamento di senso dato da Benedetti a questo investimento sul Sé, di natura regressiva (secondo Freud ), fisiologica ma deviata (Kohut ) o francamente patologica (Kernberg ) lo si coglie nel suo rispecchiarsi sul corpo, nel suo riverberarsi sul terapeuta e nel permeare costruttivamente il rapporto duale nel tempo. È per questa costruzione e ricostruzione duale del tempo che appare corretta l’idea della curatrice di non trascrivere l’anamnesi personale, la descrizione terapeutica e la piena discussione del gruppo, materiale tutto di “quei” sabato mattina mensili, ma di lasciare che rapporto e storia si dipanino progressivamente nelle citazioni e nei riferimenti, dischiudendosi gradualmente attraverso le parole di Benedetti, con la stessa cautela e necessario lento incedere con cui emergono nel rapporto terapeutico.
Narcisismo e psicosomatica. Il corpo specchio (1977-1992). Introduzione
FURLAN, Piermaria
2010-01-01
Abstract
Questo capitolo espone alcuni degli elaborati precursori di Gaetano Benedetti, tra i quali la sua concettualizzazione sul narcisismo diventata innovativa per la trasferibilità clinica in casi di particolare difficoltà, casi che, per gli aspetti psicosomatici e narcisistici, avrebbero potuto essere considerati non idonei a trattamenti psicoanalitici o a cure ad impostazione psicodinamica. L’ampliamento di senso dato da Benedetti a questo investimento sul Sé, di natura regressiva (secondo Freud ), fisiologica ma deviata (Kohut ) o francamente patologica (Kernberg ) lo si coglie nel suo rispecchiarsi sul corpo, nel suo riverberarsi sul terapeuta e nel permeare costruttivamente il rapporto duale nel tempo. È per questa costruzione e ricostruzione duale del tempo che appare corretta l’idea della curatrice di non trascrivere l’anamnesi personale, la descrizione terapeutica e la piena discussione del gruppo, materiale tutto di “quei” sabato mattina mensili, ma di lasciare che rapporto e storia si dipanino progressivamente nelle citazioni e nei riferimenti, dischiudendosi gradualmente attraverso le parole di Benedetti, con la stessa cautela e necessario lento incedere con cui emergono nel rapporto terapeutico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.