Il fisco che non ritiri in autotutela gli atti illegittimi risarcisce i danni davanti al giudice tributario?

Tra le caratteristiche di un Fisco moderno, efficiente e rispettoso dei diritti del contribuente, si pone la doverosa attuazione dei doveri di buona fede e proporzionalità, che implicano una serie di doveri e oneri simmetrici di Stato e cittadino, giuridicamente sanzionati. Non ultimo tra questi è quello dell’Amministrazione finanziaria di non formulare e coltivare pretese tributarie manifestamente infondate. Il ritiro degli atti illegittimi in autotutela costituisce la forma giuridica della desistenza del Fisco da tali pretese. Ove tale desistenza doverosa non venga attuata, il contribuente ha diritto al risarcimento del danno eventualmente patito. Si ritiene possibile attivare la relativa azione davanti al giudice tributario, nelle forme del risarcimento del danno da lite temeraria e degli altri istituti previsti dal codice di procedura civile.