L’intervento indaga alcune delle fonti che hanno ispirato - pur con approcci, modalità ed esiti diversi - il lavoro di ricerca e di invenzione linguistica e scenica di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo, a partire dallo studio e dalla rielaborazione dei canti tradizionali popolari (intesi sia come canzoni scritte dal o per il popolo, sia come poesie popolari). Come è noto, nel 1955 Pasolini pubblica per Guanda una ponderosa antologia della poesia popolare, il Canzoniere italiano, che recupera canti, stornelli, ninne nanne, canzoni partigiane della ricca tradizione regionale italiana. Pasolini conosce il lavoro di Ernesto de Martino e in qualche modo anticipa quello degli etnomusicologi del gruppo dei Cantacronache (Torino, 1957-1962) e del Nuovo Canzoniere Italiano (Milano, dal 1962) tra cui Roberto Leydi e Gianni Bosio fondatori dell’Istituto de Martino (1965). Pochi anni dopo, anche Fo partecipa a questa ricerca ideando a partire dal 1965 lo spettacolo Ci ragiono e canto. Ballata dell’altra cultura, dove sperimenta la connessione tra il gesto pratico e il canto-ritmo di lavoro. L’interesse per le forme di teatralità popolare, in particolare arcaica e contadina, è all’origine anche della scrittura scenica della Medea di Fo-Rame, che attinge al Maggio cantato di matrice toscana per inventare una lingua apocrifa, ma ricca di assonanze col verseggiare dell’antica laude umbra. D’altro canto Pasolini, nella propria magistrale riscrittura della Medea classica, portando all’apice “lo studio dei suoni della parola” (e del silenzio), delle culture musicali extraeuropee, dei rumori e dei gesti-segno primordiali, sembra far rivivere, attraverso il canto anche polifonico, il coro della tragedia greca o il lamento femminile – non solo funebre – che egli deriva dalle ricerche sui riti del sud d’Italia e che trovano uno sviluppo contemporaneo nel neotarantismo.

IL CANTO POPOLARE COME RIFONDAZIONE DEL MITO. Dai Canzonieri a Medea: ricerca e inventio in Pasolini e Fo

MARINAI, Eva
2014-01-01

Abstract

L’intervento indaga alcune delle fonti che hanno ispirato - pur con approcci, modalità ed esiti diversi - il lavoro di ricerca e di invenzione linguistica e scenica di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo, a partire dallo studio e dalla rielaborazione dei canti tradizionali popolari (intesi sia come canzoni scritte dal o per il popolo, sia come poesie popolari). Come è noto, nel 1955 Pasolini pubblica per Guanda una ponderosa antologia della poesia popolare, il Canzoniere italiano, che recupera canti, stornelli, ninne nanne, canzoni partigiane della ricca tradizione regionale italiana. Pasolini conosce il lavoro di Ernesto de Martino e in qualche modo anticipa quello degli etnomusicologi del gruppo dei Cantacronache (Torino, 1957-1962) e del Nuovo Canzoniere Italiano (Milano, dal 1962) tra cui Roberto Leydi e Gianni Bosio fondatori dell’Istituto de Martino (1965). Pochi anni dopo, anche Fo partecipa a questa ricerca ideando a partire dal 1965 lo spettacolo Ci ragiono e canto. Ballata dell’altra cultura, dove sperimenta la connessione tra il gesto pratico e il canto-ritmo di lavoro. L’interesse per le forme di teatralità popolare, in particolare arcaica e contadina, è all’origine anche della scrittura scenica della Medea di Fo-Rame, che attinge al Maggio cantato di matrice toscana per inventare una lingua apocrifa, ma ricca di assonanze col verseggiare dell’antica laude umbra. D’altro canto Pasolini, nella propria magistrale riscrittura della Medea classica, portando all’apice “lo studio dei suoni della parola” (e del silenzio), delle culture musicali extraeuropee, dei rumori e dei gesti-segno primordiali, sembra far rivivere, attraverso il canto anche polifonico, il coro della tragedia greca o il lamento femminile – non solo funebre – che egli deriva dalle ricerche sui riti del sud d’Italia e che trovano uno sviluppo contemporaneo nel neotarantismo.
2014
Le tradizioni popolari nelle opere di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo
Université Stendhal, Grenoble III
1-2 dicembre 2011
Le tradizioni popolari nelle opere di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo
Fabrizio Serra
57
66
9788862276320
Pasolini, Dario Fo, Tradizioni popolari, Mito, Medea, Canzoniere, Canto
Eva Marinai
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