Per gli editori italiani: consultate la nostra banca dati EPoCA - Editori e Politiche Open Access.
Per gli editori non compresi in questi elenchi:
Post-print (o Author's Accepted Manuscript, AAM) è la versione finale accettata per la pubblicazione, quella che va in stampa; comprende quindi tutte le correzioni dei revisori. Non è la versione impaginata con il layout dell'editore.
In questo caso è necessario impostare al momento del caricamento del file il tipo di accesso come Accesso aperto con embargo e inserire la data di fine embargo nel calendario che si apre.
Il file verrà sbloccato automaticamente.
L'embargo si calcola dall'uscita online del fascicolo (che è sempre riportata sul sito dell'editore).
In caso di dubbio o di rivista cartacea, contare dalla data del fascicolo cartaceo.
In questo caso il prodotto gode di "deroga d’ufficio", scegliere l’opzione 2 (prodotto con deroga d'ufficio SOLO se editore non consente/non ha risposto) quando si arriva al Passo 5 - Carica file.
Tecnicamente, i dati bibliografici del prodotto e l'abstract saranno pubblici e quindi visibili e ricercabili comunque.
Con il bottone Richiedi una copia i lettori interessati potranno mettersi in contatto direttamente con l'autore.
Solo per gli editori che lo consentono espressamente, come dichiarato in SHERPA-RoMEO.
Si tratta comunque di una minoranza, la maggior parte degli editori consente solo il deposito del pre-print o della versione accettata (Author's Accepted Manuscript - AAM).
Ovviamente può essere utilizzato il pdf se l'articolo è uscito su una rivista nativamente Open Access o sia stata scelta l'opzione Open Choice degli editori tradizionali.
Solo se non ho già concluso contratti incompatibili con la concessione di una licenza Creative Commons per la medesima opera, come ad es. la cessione di diritti di utilizzazione economica o contratti di edizione in esclusiva.
Le licenze Creative Commons consentono di definire i diritti che l'autore si riserva nei confronti dei fruitori del documento, secondo il modello "alcuni diritti riservati".
Prevedono quattro opzioni, diversamente abbinabili fra loro:
In questo caso posso inserire per l'Open Access anche il pdf nella versione dell'editore, poiché i diritti rimangono in capo all'autore che può disporre del suo lavoro liberamente.
Innanzitutto è necessario che l'editore invii una richiesta scritta e motivataall'Unità di progetto Open Science openscience@unito.it.
Lo staff porrà tempestivamente il file ad accesso riservato, e farà tutte le verifiche del caso.
In linea di massima, trovano applicazione alcune norme dettate dalla legge sul diritto d'autore (633/1941).
Se si tratta di un articolo pubblicato in una rivista, la risposta è in principio positiva. L'art. 42 l.a. prevede infatti che
Se si tratta di una monografia che l'editore si sia impegnato a stampare e distribuire con assunzione del relativo rischio economico (e dunque: salvo il caso in cui la pubblicazione e la distribuzione sia avvenuta con assunzione integrale delle spese e del rischio da parte dell'autore), la risposta è viceversa negativa, per lo meno finché dura il contratto (cioè: al massimo vent'anni, salvo che il contratto di edizione riguardi enciclopedie, dizionari; schizzi, disegni, vignette, illustrazioni, fotografie e simili, ad uso industriale; lavori di cartografia; opere drammatico-musicali e sinfoniche). L'art. 119 co. 1 e 2 dispone infatti che
È buona norma in ogni caso contattare il proprio editore, che potrebbe accordare un permesso anche in deroga ai patti in essere.
Si tratta di una licenza non esclusiva che consente all'Università di Torino di conservare l'opera e metterla a disposizione del pubblico secondo modalità ad accesso aperto, senza finalità di lucro.
Nella licenza è anche necessario attestare di essere il titolare dei diritti sull'opera.
Senza questa licenza l'Università non potrebbe disporre in alcun modo dell'opera.
Si possono firmare contratti non incompatibili con la licenza concessa all'Università (es. contratti di edizione standard o altre licenze non esclusive purché non in contrasto con il contratto in essere con l'editore). È compatibile (ad es. e tipicamente) con la licenza concessa all'Università qualunque contratto che prenda atto dell'autorizzazione già data all'università.
Sì, utilizzando un Addendum, ovvero una clausola aggiuntiva al contratto che prevede il mantenimento dei diritti di riproduzione, di disseminazione e comunicazione, di riuso e utilizzo a fine didattico e di ricerca dell'opera.
L'Università di Torino ne ha predisposti alcuni, disponibili alla pagina Moduli editori e Addenda
Secondo la legge italiana sul Diritto d'autore (633/1941) i diritti di utilizzazione economica sono fra di loro indipendenti (art. 19), quindi si può cedere per es. il diritto di pubblicazione e mantenere gli altri.
In futuro, sarebbe bene iniziare a negoziare i contratti in modo differente e più consapevole, cedendo solo i diritti necessari e mantenendone alcuni altri, attraverso le Licences to publish o gli Addenda.
L'Università di Torino ne ha predisposti alcuni, disponibili alla pagina Moduli editori e Addenda
Horizon Europe prevede che le pubblicazioni siano depositate in un archivio affidabile e che venga dato accesso immediato. Ci sono tre opzioni per essere conformi: