Le piogge rappresentano la principale causa di alcuni importanti pericoli geologici di origine esogena: il pericolo di erosione, il pericolo di inondazione, il pericolo di frana, fattori che contribuiscono a determinare la pericolosità geomorfologica di un territorio. Lo studio delle piogge ai fini della valutazione dei pericoli sopra descritti non e basato sull’analisi di quanto piove mediamente nell’anno in una data regione (elaborazione utile per il bilancio idrologico di un territorio e quindi per la stima delle sue risorse idriche), bensì si incentra sulla conoscenza di come piove nella località oggetto di studio. Particolare attenzione viene posta nella determinazione delle curve segnalatrici di probabilità pluviometrica tramite regolarizzazioni di tipo statistico delle serie di osservazioni, per calcolare la frequenza probabile da attribuire a ciascun evento. Tale studio, insieme alla quantificazione di altri parametri specifici, permette la valutazione del pericolo di erosione da pioggia, fenomeno collegato soprattutto ad attività che asportino la copertura vegetale (agricoltura, costruzione di opere ingegneristiche, disboscamenti, attività minerarie) e causa di impatti sia ambientali sia economici. L’acqua che, a seguito di piogge intense, defluisce in superficie può dar luogo a un pericolo ben più grave dell’erosione accelerata: il pericolo di inondazione. Tale fenomeno, divenuto purtroppo sempre più frequente nel nostro paese, può essere mitigato attraverso la conoscenza, nei diversi bacini, della risposta dei corsi d’acqua agli eventi meteorologici. Tali informazioni, provenienti dal mondo scientifico, forniscono infatti alla pubblica amministrazione gli strumenti necessari a un’adeguata pianificazione territoriale. Infine l’acqua che si infiltra in zone acclivi riveste un ruolo quasi sempre determinante nell’innesco dei movimenti franosi: basti pensare alle modificazioni del coefficiente di attrito e della coesione o all’appesantimento del terreno per imbibizione, che porta alla rottura dello stato di equilibrio. Il presente numero (2/2011) della rivista “Geologia dell’Ambiente” è interamente dedicato agli atti del simposio: “Piogge intense e pericolosità geomorfologica” tenutosi a Rimini in data 11 settembre 2009 nell’ambito del VII Forum Italiano di Scienze della Terra GEOITALIA 2009. Il proponente della sessione era il sottoscritto, coadiuvato da due convener: il Prof. Luigi Pennetta dell’Università di Bari e il Prof. Mauro Piccazzo dell’Università di Genova. Il simposio era patrocinato dall’AIGeo (Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia) in seno alla quale il sottoscritto coordina l’omonimo Gruppo di Lavoro “Piogge intense e pericolosità geomorfologica” e, naturalmente, dalla SIGEA ove il medesimo coordina l’Area Tematica “Dissesto Idrogeologico”. Il contenuto scientifico della sessione era cosi definito: “Studio delle piogge intense e indagini sui processi correlati: erosione, inondazioni, frane. Nuove metodologie di acquisizione ed elaborazione dati. Modellizzazione dei processi. Uso del GIS: cartografia relativa a suscettibilità, pericolosità e rischio dei fenomeni, finalizzata alla pianificazione territoriale”. Si spera che i contributi qui raccolti possano essere utili “casi di studio” per ricercatori, professionisti e amministratori al fine di una migliore gestione del nostro territorio.

Atti del simposio Piogge intense e pericolosità geomorfologica

MASCIOCCO, LUCIANO
2011-01-01

Abstract

Le piogge rappresentano la principale causa di alcuni importanti pericoli geologici di origine esogena: il pericolo di erosione, il pericolo di inondazione, il pericolo di frana, fattori che contribuiscono a determinare la pericolosità geomorfologica di un territorio. Lo studio delle piogge ai fini della valutazione dei pericoli sopra descritti non e basato sull’analisi di quanto piove mediamente nell’anno in una data regione (elaborazione utile per il bilancio idrologico di un territorio e quindi per la stima delle sue risorse idriche), bensì si incentra sulla conoscenza di come piove nella località oggetto di studio. Particolare attenzione viene posta nella determinazione delle curve segnalatrici di probabilità pluviometrica tramite regolarizzazioni di tipo statistico delle serie di osservazioni, per calcolare la frequenza probabile da attribuire a ciascun evento. Tale studio, insieme alla quantificazione di altri parametri specifici, permette la valutazione del pericolo di erosione da pioggia, fenomeno collegato soprattutto ad attività che asportino la copertura vegetale (agricoltura, costruzione di opere ingegneristiche, disboscamenti, attività minerarie) e causa di impatti sia ambientali sia economici. L’acqua che, a seguito di piogge intense, defluisce in superficie può dar luogo a un pericolo ben più grave dell’erosione accelerata: il pericolo di inondazione. Tale fenomeno, divenuto purtroppo sempre più frequente nel nostro paese, può essere mitigato attraverso la conoscenza, nei diversi bacini, della risposta dei corsi d’acqua agli eventi meteorologici. Tali informazioni, provenienti dal mondo scientifico, forniscono infatti alla pubblica amministrazione gli strumenti necessari a un’adeguata pianificazione territoriale. Infine l’acqua che si infiltra in zone acclivi riveste un ruolo quasi sempre determinante nell’innesco dei movimenti franosi: basti pensare alle modificazioni del coefficiente di attrito e della coesione o all’appesantimento del terreno per imbibizione, che porta alla rottura dello stato di equilibrio. Il presente numero (2/2011) della rivista “Geologia dell’Ambiente” è interamente dedicato agli atti del simposio: “Piogge intense e pericolosità geomorfologica” tenutosi a Rimini in data 11 settembre 2009 nell’ambito del VII Forum Italiano di Scienze della Terra GEOITALIA 2009. Il proponente della sessione era il sottoscritto, coadiuvato da due convener: il Prof. Luigi Pennetta dell’Università di Bari e il Prof. Mauro Piccazzo dell’Università di Genova. Il simposio era patrocinato dall’AIGeo (Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia) in seno alla quale il sottoscritto coordina l’omonimo Gruppo di Lavoro “Piogge intense e pericolosità geomorfologica” e, naturalmente, dalla SIGEA ove il medesimo coordina l’Area Tematica “Dissesto Idrogeologico”. Il contenuto scientifico della sessione era cosi definito: “Studio delle piogge intense e indagini sui processi correlati: erosione, inondazioni, frane. Nuove metodologie di acquisizione ed elaborazione dati. Modellizzazione dei processi. Uso del GIS: cartografia relativa a suscettibilità, pericolosità e rischio dei fenomeni, finalizzata alla pianificazione territoriale”. Si spera che i contributi qui raccolti possano essere utili “casi di studio” per ricercatori, professionisti e amministratori al fine di una migliore gestione del nostro territorio.
2011
SIGEA, Società Italiana di Geologia Ambientale
2/2011
1
56
MASCIOCCO L.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/100622
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