L’opera del trovatore Peire Milo – sul quale non abbiamo notizie storiche – non è più stata presa in esame dopo l’edizione parziale e lo studio linguistico procurati da Carl Appel nel 1890 e 1896 e le note inserite da Giulio Bertoni nei Trovatori d’Italia del 1915. Questo abbandono dipende proprio dalla sua qualità più interessante, la veste linguistica, così irrimediabilmente deviante dalle regole indicate nelle grammatiche d’oc medievali e moderne da poter quasi sembrare una grammaire des fautes. Se ne propone qui un’analisi metrica, stilistica e appunto linguistica, nonché un’edizione critica integrale e una localizzazione fondate su un’ampia raccolta di dati linguistici che permette di supporre che gli “errori” di Peire Milo fossero in realtà delle “regole alternative” largamente praticate in certi ambiti della produzione poetica d’oc.
Il trovatore Peire Milo
BORGHI, Luciana
2008-01-01
Abstract
L’opera del trovatore Peire Milo – sul quale non abbiamo notizie storiche – non è più stata presa in esame dopo l’edizione parziale e lo studio linguistico procurati da Carl Appel nel 1890 e 1896 e le note inserite da Giulio Bertoni nei Trovatori d’Italia del 1915. Questo abbandono dipende proprio dalla sua qualità più interessante, la veste linguistica, così irrimediabilmente deviante dalle regole indicate nelle grammatiche d’oc medievali e moderne da poter quasi sembrare una grammaire des fautes. Se ne propone qui un’analisi metrica, stilistica e appunto linguistica, nonché un’edizione critica integrale e una localizzazione fondate su un’ampia raccolta di dati linguistici che permette di supporre che gli “errori” di Peire Milo fossero in realtà delle “regole alternative” largamente praticate in certi ambiti della produzione poetica d’oc.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.