Nel capitolo intitolato “Moving Lives: a Reflective Account of a Three Generation Travelling Attractionist Family in Italy” (2009), Francesca Gobbo unisce l’interpretazione delle vicende di una famiglia di attrazionisti viaggianti veneti, raccolte attraverso interviste formali e informali e l’osservazione etnografica, alla rielaborazione critica del concetto di differenza culturale e della prospettiva pedagogica interculturale che fin dall’inizio ha qualificato il suo discorso pedagogico-interculturale. Questa pubblicazione (fra le altre riguardanti la minoranza dei “viaggianti occupazionali” di cui Gobbo è autrice) evidenzia una volta di più l’importanza di rilevare e studiare le differenze culturali che caratterizzano il tessuto socio-culturale italiano ed europeo, sia per conoscerne i modi di vita quotidiana e professionale, sia per affrontare le pressanti questioni che pongono riguardo alla realizzazione del diritto all’educazione, ovvero alla giustizia sociale ed educativa. Non diversamente dall’articolo del 2006 (cfr. 3), anche questo capitolo, che apre l’antologia di Danaher, Kenny e Leder eds., Traveller, Nomadic and Migrant Education (Routledge/Taylor&Francis, New York), testimonia della attiva partecipazione dell’autrice/ricercatrice a reti di ricerca e teorizzazione internazionali, e ai dibattiti che esse generano. E’ da notare che l’antologia fu presentato in un convegno specificamente organizzato a tale scopo, presso il Trinity College di Dublino.
Moving Lives: a Reflective Account of a Three Generation Travelling Attractionist Family in Italy
GOBBO, Francesca
2009-01-01
Abstract
Nel capitolo intitolato “Moving Lives: a Reflective Account of a Three Generation Travelling Attractionist Family in Italy” (2009), Francesca Gobbo unisce l’interpretazione delle vicende di una famiglia di attrazionisti viaggianti veneti, raccolte attraverso interviste formali e informali e l’osservazione etnografica, alla rielaborazione critica del concetto di differenza culturale e della prospettiva pedagogica interculturale che fin dall’inizio ha qualificato il suo discorso pedagogico-interculturale. Questa pubblicazione (fra le altre riguardanti la minoranza dei “viaggianti occupazionali” di cui Gobbo è autrice) evidenzia una volta di più l’importanza di rilevare e studiare le differenze culturali che caratterizzano il tessuto socio-culturale italiano ed europeo, sia per conoscerne i modi di vita quotidiana e professionale, sia per affrontare le pressanti questioni che pongono riguardo alla realizzazione del diritto all’educazione, ovvero alla giustizia sociale ed educativa. Non diversamente dall’articolo del 2006 (cfr. 3), anche questo capitolo, che apre l’antologia di Danaher, Kenny e Leder eds., Traveller, Nomadic and Migrant Education (Routledge/Taylor&Francis, New York), testimonia della attiva partecipazione dell’autrice/ricercatrice a reti di ricerca e teorizzazione internazionali, e ai dibattiti che esse generano. E’ da notare che l’antologia fu presentato in un convegno specificamente organizzato a tale scopo, presso il Trinity College di Dublino.File | Dimensione | Formato | |
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