Un celebre quadro a olio di Adolph von Menzel restituisce una viva immagine del Théâtre du Gymnase di Parigi nel 1856, quando era diretto da Adolphe Montigny. Alle spalle della terza figura, si nota un tavolo rotondo piuttosto avanzato rispetto alla ribalta che illumina frontalmente gli attori e crea una cesura rispetto alla sala calata nella semioscurità. Proprio la qualità dell’illuminazione, negli apici drammatici, tendeva a spingere sul proscenio gli attori, che però qui non si aggregano più, come per tradizione, centralmente o a semicerchio, vicino alla cupola del suggeritore. Montigny fu uno dei più illustri fra i protoregisti del XIX secolo: disseminava la scena di varia mobilia e poneva al centro un tavolo che, per la critica, il pubblico e i teatranti, divenne proverbiale perché intrigava gli attori e li spingeva a reagire all’ambiente, arrivando a cancellare il convenzionale riferimento del suggeritore e creando sul palcoscenico una specie di rivoluzione copernicana. "La seconda creazione" ridisegna il quadro dell’Ottocento teatrale, occupandosi sostanzialmente della sua dimensione protoregistica, cioè di una prassi professionale consapevole; attraverso l’analisi di figure come Antoine, Bournonville, Laube, il duca di Meiningen, Montigny, Josephson, Perrin, Porel, Sardou. Si configura così un viaggio affascinante e del tutto inedito alla base della regia teatrale, permettendoci di scoprire dinamiche antiche, tuttora attive e condizionanti, nonché di capovolgere consolidati pregiudizi storici.
La seconda creazione. Fondamenti della regia teatrale
PERRELLI, Franco
2005-01-01
Abstract
Un celebre quadro a olio di Adolph von Menzel restituisce una viva immagine del Théâtre du Gymnase di Parigi nel 1856, quando era diretto da Adolphe Montigny. Alle spalle della terza figura, si nota un tavolo rotondo piuttosto avanzato rispetto alla ribalta che illumina frontalmente gli attori e crea una cesura rispetto alla sala calata nella semioscurità. Proprio la qualità dell’illuminazione, negli apici drammatici, tendeva a spingere sul proscenio gli attori, che però qui non si aggregano più, come per tradizione, centralmente o a semicerchio, vicino alla cupola del suggeritore. Montigny fu uno dei più illustri fra i protoregisti del XIX secolo: disseminava la scena di varia mobilia e poneva al centro un tavolo che, per la critica, il pubblico e i teatranti, divenne proverbiale perché intrigava gli attori e li spingeva a reagire all’ambiente, arrivando a cancellare il convenzionale riferimento del suggeritore e creando sul palcoscenico una specie di rivoluzione copernicana. "La seconda creazione" ridisegna il quadro dell’Ottocento teatrale, occupandosi sostanzialmente della sua dimensione protoregistica, cioè di una prassi professionale consapevole; attraverso l’analisi di figure come Antoine, Bournonville, Laube, il duca di Meiningen, Montigny, Josephson, Perrin, Porel, Sardou. Si configura così un viaggio affascinante e del tutto inedito alla base della regia teatrale, permettendoci di scoprire dinamiche antiche, tuttora attive e condizionanti, nonché di capovolgere consolidati pregiudizi storici.File | Dimensione | Formato | |
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