Il contributo tende a contestualizzare il potere giudiziario entro le coordinate dello Stato democratico costituzionale, riflettendo in particolare sulla natura eventualmente” politica dell’attività del magistrato. L’autore, in primo luogo sottolinea la natura antimaggioritaria del costituzionalismo moderno, il cui fine è in primo luogo rappresentato dalla tutela delle minoranze e delle opposizioni. È in quest’ottica che deve essere valutata la scelta di fondare il terzo potere su un circuito di legittimazione alternativo rispetto a quello popolare su cui si reggono le maggioranze politiche di governo. Ciò premesso, nel domandarsi se alla funzione giudiziaria è concesso sfociare nel politico bisognerà tenere conto da una parte dell’inevitabile portata creatrice dell’attività di interpretazione cui il giudice è chiamato; dell’accresciuta complessità del sistema entro cui si trova ad operare, trasformandolo in una bouche de droit piuttosto che de loi; del carattere alluvionale, caotico e polverizzato della legislazione degli ultimi tempi, dove incertezze e lacune obbligano il giudice a incrementare il livello creativo delle sue decisioni, dal momento che il legislatore può astenersi dal decidere, il giudice no.

Potere giudiziario e democrazia costituzionale

DI GIOVINE, Alfonso
2010-01-01

Abstract

Il contributo tende a contestualizzare il potere giudiziario entro le coordinate dello Stato democratico costituzionale, riflettendo in particolare sulla natura eventualmente” politica dell’attività del magistrato. L’autore, in primo luogo sottolinea la natura antimaggioritaria del costituzionalismo moderno, il cui fine è in primo luogo rappresentato dalla tutela delle minoranze e delle opposizioni. È in quest’ottica che deve essere valutata la scelta di fondare il terzo potere su un circuito di legittimazione alternativo rispetto a quello popolare su cui si reggono le maggioranze politiche di governo. Ciò premesso, nel domandarsi se alla funzione giudiziaria è concesso sfociare nel politico bisognerà tenere conto da una parte dell’inevitabile portata creatrice dell’attività di interpretazione cui il giudice è chiamato; dell’accresciuta complessità del sistema entro cui si trova ad operare, trasformandolo in una bouche de droit piuttosto che de loi; del carattere alluvionale, caotico e polverizzato della legislazione degli ultimi tempi, dove incertezze e lacune obbligano il giudice a incrementare il livello creativo delle sue decisioni, dal momento che il legislatore può astenersi dal decidere, il giudice no.
2010
Magistratura e democrazia italiana: problemi e prospettive
Edizioni Scientifiche Italiane
1
31
55
9788849520040
Democrazia; Magistratura; democrazia costituzionale; potere giudiziario
A. Di Giovine
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