Il libretto del «Credulo deluso» è un rifacimento del «Mondo della luna» di Goldoni. Paisiello ha musicato entrambi i testi, tuttavia lavorando prima alla rielaborazione (per Napoli, 1774), poi all’originale (per San Pietroburgo, 1783). Non solo: appena rientrato dalla Russia, il musicista tarantino riprese in mano il Mondo per offrirne a Napoli una nuova versione (1784). Versione che dovette godere di una buona accoglienza, se negli anni successivi (1786-1792) essa venne ripresa in varie altre città italiane e straniere. La differente destinazione di ambiente e di teatro creò immancabili varianti: l’uso saltuario del dialetto napoletano e le frequenti contaminazioni con l’ambiente della “Commedia dell’arte” del «Credulo» vennero abbandonate nelle versioni successive, a incominciare ovviamente da quella per San Pietroburgo. Tutto ciò, con l’ulteriore confronto con i Mondi della luna musicati da Galuppi e Haydn, è un interessante esempio del processo di trasformazione che un testo di Goldoni poteva subire in ambiente napoletano. Il “gioco degli opposti” con il capovolgimento del significato delle parole, la pertinente sospensione del Finale II, la novità del III atto sono peculiarità che nelle successive versioni lasciano il posto e segnano il ritorno ad una maggiore distinzione fra “parti serie” e “parti buffe” e ad una più decisa subordinazione a ideali di semplicità e naturalezza.

Il «Credulo deluso» di Paisiello. Un rifacimento prima dell'originale

TAMMARO, Ferruccio
2001-01-01

Abstract

Il libretto del «Credulo deluso» è un rifacimento del «Mondo della luna» di Goldoni. Paisiello ha musicato entrambi i testi, tuttavia lavorando prima alla rielaborazione (per Napoli, 1774), poi all’originale (per San Pietroburgo, 1783). Non solo: appena rientrato dalla Russia, il musicista tarantino riprese in mano il Mondo per offrirne a Napoli una nuova versione (1784). Versione che dovette godere di una buona accoglienza, se negli anni successivi (1786-1792) essa venne ripresa in varie altre città italiane e straniere. La differente destinazione di ambiente e di teatro creò immancabili varianti: l’uso saltuario del dialetto napoletano e le frequenti contaminazioni con l’ambiente della “Commedia dell’arte” del «Credulo» vennero abbandonate nelle versioni successive, a incominciare ovviamente da quella per San Pietroburgo. Tutto ciò, con l’ulteriore confronto con i Mondi della luna musicati da Galuppi e Haydn, è un interessante esempio del processo di trasformazione che un testo di Goldoni poteva subire in ambiente napoletano. Il “gioco degli opposti” con il capovolgimento del significato delle parole, la pertinente sospensione del Finale II, la novità del III atto sono peculiarità che nelle successive versioni lasciano il posto e segnano il ritorno ad una maggiore distinzione fra “parti serie” e “parti buffe” e ad una più decisa subordinazione a ideali di semplicità e naturalezza.
2001
2
213
239
Credulo deluso; Paisiello; Goldoni; Opera buffa del secondo Settecento
F. TAMMARO
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