Tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento il «Pelléas et Mélisande» di Maurice Maeterlinck esercitò una particolare suggestione su almeno quattro musicisti di valore: il primo di essi fu Fauré, che nel 1898 si trovò a scrivere alcune musiche di scena per la rappresentazione del lavoro al teatro londinese Principe di Galles; nel 1902 fu la volta dell’opera di Debussy e subito dopo fu il turno del poema sinfonico di Schönberg. Tale composizione venne infatti creata nel 1902/03 e presentata nel 1905; e in questo stesso anno anche Sibelius ebbe occasione di scrivere una serie di musiche di scena per la rappresentazione del dramma maeterlinckiano al Teatro Svedese di Helsinki. Il «Pelléas et Mélisande» è dunque una preziosa cartina di tornasole utile a mettere in evidenza il diverso profilo stilistico ed espressivo di quattro musicisti appartenenti a mondi culturali strettamente coevi ma sostanzialmente molto diversi.
Mélisande dai quattro volti
TAMMARO, Ferruccio
1981-01-01
Abstract
Tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento il «Pelléas et Mélisande» di Maurice Maeterlinck esercitò una particolare suggestione su almeno quattro musicisti di valore: il primo di essi fu Fauré, che nel 1898 si trovò a scrivere alcune musiche di scena per la rappresentazione del lavoro al teatro londinese Principe di Galles; nel 1902 fu la volta dell’opera di Debussy e subito dopo fu il turno del poema sinfonico di Schönberg. Tale composizione venne infatti creata nel 1902/03 e presentata nel 1905; e in questo stesso anno anche Sibelius ebbe occasione di scrivere una serie di musiche di scena per la rappresentazione del dramma maeterlinckiano al Teatro Svedese di Helsinki. Il «Pelléas et Mélisande» è dunque una preziosa cartina di tornasole utile a mettere in evidenza il diverso profilo stilistico ed espressivo di quattro musicisti appartenenti a mondi culturali strettamente coevi ma sostanzialmente molto diversi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.