Nel capitolo intitolato “Sull’uso di alcune metafore in pedagogia interculturale” (2008), Francesca Gobbo ha inteso chiarire e discutere le ragioni e i limiti di alcune diffuse immagini metaforiche, a prima vista suggestive, che cercano di tradurre la complessità del tessuto culturale e sociale contemporaneo attraverso riferimenti a modi di concepire la cultura e i soggetti, ma che invece raggiungono l’effetto contrario a quello voluto, quando siano attentamente e criticamente esaminate. Nella sua analisi delle metafore dei “portatori di cultura”, del “meticciato” (e dell’ibridazione) e dell’essere “in bilico”, Francesca Gobbo si confronta non soltanto con la dimensione linguistica di ogni metafora, ma con alcuni testi di illustri antropologi culturali, biologi e genetisti, mettendo in luce la deriva biologistica di descrizioni e interpretazioni antropologiche, sociologiche e pedagogiche attuali. Evidenziando sia le ragioni positive sia i limiti delle tre metafore, Francesca Gobbo trova in quella dello “stare in bilico” un’immagine che riesce a dar conto, da un lato, dell’ancoraggio alla storia e ai contesti fornito dal processo di acquisizione culturale – e dunque dai modi in cui l’identità e la differenza di ciascuno si costruiscono e ricostruiscono. Dall’altro, della possibilità, per ciascuno, di rischiare nuovi percorsi di apprendimento e di identificazione, in quanto costitutiva della dimensione culturale.

Sull'uso di alcune metafore in pedagogia interculturale

GOBBO, Francesca
2008-01-01

Abstract

Nel capitolo intitolato “Sull’uso di alcune metafore in pedagogia interculturale” (2008), Francesca Gobbo ha inteso chiarire e discutere le ragioni e i limiti di alcune diffuse immagini metaforiche, a prima vista suggestive, che cercano di tradurre la complessità del tessuto culturale e sociale contemporaneo attraverso riferimenti a modi di concepire la cultura e i soggetti, ma che invece raggiungono l’effetto contrario a quello voluto, quando siano attentamente e criticamente esaminate. Nella sua analisi delle metafore dei “portatori di cultura”, del “meticciato” (e dell’ibridazione) e dell’essere “in bilico”, Francesca Gobbo si confronta non soltanto con la dimensione linguistica di ogni metafora, ma con alcuni testi di illustri antropologi culturali, biologi e genetisti, mettendo in luce la deriva biologistica di descrizioni e interpretazioni antropologiche, sociologiche e pedagogiche attuali. Evidenziando sia le ragioni positive sia i limiti delle tre metafore, Francesca Gobbo trova in quella dello “stare in bilico” un’immagine che riesce a dar conto, da un lato, dell’ancoraggio alla storia e ai contesti fornito dal processo di acquisizione culturale – e dunque dai modi in cui l’identità e la differenza di ciascuno si costruiscono e ricostruiscono. Dall’altro, della possibilità, per ciascuno, di rischiare nuovi percorsi di apprendimento e di identificazione, in quanto costitutiva della dimensione culturale.
2008
L'educazione al tempo dell'intercultura
Carocci
147
172
9788843043392
F. GOBBO
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