Nell’articolo “Along the margins, across the borders: Teaching and learning among Veneto attrazionisti viaggianti in Italy” (2006), Francesca Gobbo presenta e discute i risultati di una ricerca etnografica (inizialmente presentata nel suo seminario al Philosophy of Education Research Center, Longfellow Hall, Harvard University, aprile 2001) svolta tra un gruppo di famiglie di attrazionisti viaggianti veneti, il cui nomadismo occupazionale pone ineludibili domande alla scuola riguardo alla sua capacità di educare nella diversità. Francesca Gobbo delinea i genitori viaggianti come “pedagogisti marginalizzati”, impegnati nel compito di trasmettere i loro modi culturali ai loro figli, Francesca Gobbo esplora e discute l’apprendimento familiare e professionale dei giovani e giovanissimi e se la scuola riconosca e valorizzi (nella prospettiva della pedagogia interculturale) tale apprendimento e la loro vita da nomadi. Il suo lavoro sul campo, durato circa due anni, permette a Francesca Gobbo di affermare che l’inculturazione gioca un ruolo “powerful and empowering” rispetto alla continuità culturale e al senso di agency di questa minoranza occupazionale, ma che le regole culturali e organizzative delle scuole insieme ai pregiudizi verso il nomadismo non riescono che raramente a riconoscere la differenza culturale che lo accompagna e il suo valore educativo, e dunque contribuiscono a mantenere gli attrazionisti viaggianti e i loro figli in una posizione di marginalità sociale ed educativa nell’ambito della società italiana.
Along the Margins, Across the Borders: Teaching and Learning among Veneto attrazionisti viaggianti
GOBBO, Francesca
2006-01-01
Abstract
Nell’articolo “Along the margins, across the borders: Teaching and learning among Veneto attrazionisti viaggianti in Italy” (2006), Francesca Gobbo presenta e discute i risultati di una ricerca etnografica (inizialmente presentata nel suo seminario al Philosophy of Education Research Center, Longfellow Hall, Harvard University, aprile 2001) svolta tra un gruppo di famiglie di attrazionisti viaggianti veneti, il cui nomadismo occupazionale pone ineludibili domande alla scuola riguardo alla sua capacità di educare nella diversità. Francesca Gobbo delinea i genitori viaggianti come “pedagogisti marginalizzati”, impegnati nel compito di trasmettere i loro modi culturali ai loro figli, Francesca Gobbo esplora e discute l’apprendimento familiare e professionale dei giovani e giovanissimi e se la scuola riconosca e valorizzi (nella prospettiva della pedagogia interculturale) tale apprendimento e la loro vita da nomadi. Il suo lavoro sul campo, durato circa due anni, permette a Francesca Gobbo di affermare che l’inculturazione gioca un ruolo “powerful and empowering” rispetto alla continuità culturale e al senso di agency di questa minoranza occupazionale, ma che le regole culturali e organizzative delle scuole insieme ai pregiudizi verso il nomadismo non riescono che raramente a riconoscere la differenza culturale che lo accompagna e il suo valore educativo, e dunque contribuiscono a mantenere gli attrazionisti viaggianti e i loro figli in una posizione di marginalità sociale ed educativa nell’ambito della società italiana.File | Dimensione | Formato | |
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