L’indagine sulla tradizione manoscritta del Libro de la caça de las aves di Pero López de Ayala (1385), si focalizza in modo particolare sul testo tràdito da un codice custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli con la segnatura I. E. 60: pur se collocato nel filone di tradizione dell’opera del Cancelliere, il testo contenuto in questo manoscritto del XV secolo presenta alcune particolarità che lo situano in una posizione eccentrica rispetto al resto della tradizione; la sistematica eliminazione degli aneddoti, dei riferimenti alle auctoritates e di qualunque rivendicazione di paternità che renda il testo riconducibile alla biografia di López de Ayala, la tendenza alla sintesi nelle descrizioni etologiche e dei sistemi di cura cui fa da contraltare l’aggiunta di interi capitoli, di singole ricette, di altri aneddoti o di porzioni di frasi qua e là, la propensione alla parafrasi raggiungono una portata tale da allontanare il codice oggetto di studio dal resto della tradizione; le particolari condizioni del trattato, in cui gli interventi appaiono qualitativamente e quantitativamente più massicci, inducono a ritenere non solo che il suo redattore fosse un falconiere ma che egli, come altri prima e dopo di lui o come lo stesso López de Ayala, intendesse trarre da opere anteriori e prestigiose ciò che lo interessava rielaborandolo variamente.
Il "Libro de la caza de las aves" di Pero López de Ayala e i suoi epigoni: tradizione manoscritta e problemi
RAMELLO, Laura
2009-01-01
Abstract
L’indagine sulla tradizione manoscritta del Libro de la caça de las aves di Pero López de Ayala (1385), si focalizza in modo particolare sul testo tràdito da un codice custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli con la segnatura I. E. 60: pur se collocato nel filone di tradizione dell’opera del Cancelliere, il testo contenuto in questo manoscritto del XV secolo presenta alcune particolarità che lo situano in una posizione eccentrica rispetto al resto della tradizione; la sistematica eliminazione degli aneddoti, dei riferimenti alle auctoritates e di qualunque rivendicazione di paternità che renda il testo riconducibile alla biografia di López de Ayala, la tendenza alla sintesi nelle descrizioni etologiche e dei sistemi di cura cui fa da contraltare l’aggiunta di interi capitoli, di singole ricette, di altri aneddoti o di porzioni di frasi qua e là, la propensione alla parafrasi raggiungono una portata tale da allontanare il codice oggetto di studio dal resto della tradizione; le particolari condizioni del trattato, in cui gli interventi appaiono qualitativamente e quantitativamente più massicci, inducono a ritenere non solo che il suo redattore fosse un falconiere ma che egli, come altri prima e dopo di lui o come lo stesso López de Ayala, intendesse trarre da opere anteriori e prestigiose ciò che lo interessava rielaborandolo variamente.File | Dimensione | Formato | |
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