Il saggio prende in considerazione, nell’ambito di alcuni paesi dell’America Latina, i modi in cui i corpi dei desaparecidos o sequestrati vengono trattati in determinati periodi storici. Una cultura della violenza volta a distruggere le persone, a disfare umanità, che assume a seconda del luogo e dell’epoca, specificità diverse. Pratiche presenti fin dall’epoca della Conquista e della Colonia fino ad arrivare ai nostri giorni. In questo intervento sul corpo si fanno due scandagli: uno in Argentina durante la dittatura militare (1976-1983) e l’altro in una città di frontiera del Messico di oggi, Ciudad Juárez (stato di Chihuahua), zona di transito di droga, armi, esseri umani e luogo all’attenzione internazionale per i femminicidi impuniti di oltre 600 giovani donne (si considera particolarmente il periodo 1993-2006). L’antropologia della desaparición porta ad indagare le trasformazioni a cui il corpo viene sottoposto prima e dopo la morte sotto il profilo culturale e cioè considerando processi di antropopòiesi e di tanatometamòrfosi. Dalla comparazione del contesto argentino e messicano, si analizzano i modi in cui non si costruisce umanità ma si forgia disumanità, si dis-umanizza una umanità già formata ed esistente.
Il corpo dei desaparecidos
GILETTI, Anita Silvietta
2006-01-01
Abstract
Il saggio prende in considerazione, nell’ambito di alcuni paesi dell’America Latina, i modi in cui i corpi dei desaparecidos o sequestrati vengono trattati in determinati periodi storici. Una cultura della violenza volta a distruggere le persone, a disfare umanità, che assume a seconda del luogo e dell’epoca, specificità diverse. Pratiche presenti fin dall’epoca della Conquista e della Colonia fino ad arrivare ai nostri giorni. In questo intervento sul corpo si fanno due scandagli: uno in Argentina durante la dittatura militare (1976-1983) e l’altro in una città di frontiera del Messico di oggi, Ciudad Juárez (stato di Chihuahua), zona di transito di droga, armi, esseri umani e luogo all’attenzione internazionale per i femminicidi impuniti di oltre 600 giovani donne (si considera particolarmente il periodo 1993-2006). L’antropologia della desaparición porta ad indagare le trasformazioni a cui il corpo viene sottoposto prima e dopo la morte sotto il profilo culturale e cioè considerando processi di antropopòiesi e di tanatometamòrfosi. Dalla comparazione del contesto argentino e messicano, si analizzano i modi in cui non si costruisce umanità ma si forgia disumanità, si dis-umanizza una umanità già formata ed esistente.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
id 128103.pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
POSTPRINT (VERSIONE FINALE DELL’AUTORE)
Dimensione
866.25 kB
Formato
Adobe PDF
|
866.25 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.