La monografia prende le mosse dall'intensa evoluzione che ha interessato, tra la fine del secolo scorso e l'inizio di quello attuale, la legislazione antidiscriminatoria comunitaria e nazionale, proponendosi di illustrare i punti di criticità che presenta l'attuazione, nello specifico ambito dei rapporti di lavoro e con riguardo ad un'eterogenea gamma di caratteri costitutivi dell'identità personale (il sesso, l'origine razziale o etnica, il credo religioso, le convinzioni personali, l'eventuale condizione di disabilità, l'età e l’orientamento sessuale), del fondamentale principio di eguaglianza. Al rapporto tra eguaglianza e differenza di genere è dedicata, anche in considerazione della funzione di prototipo svolta dalla disciplina di tutela e promozione del lavoro delle donne rispetto alle normative antidiscriminatorie concernenti altre categorie di lavoratori “a rischio”, la parte preponderante della trattazione: vale a dire i capitoli primo e secondo, riguardanti rispettivamente i divieti di discriminazione e le misure di “diritto diseguale”, cioè le tecniche giuridiche di valenza inibitorio-repressiva, da un canto, e di valenza promozionale, dall'altro. Con riferimento ad entrambe si tentano di sciogliere, dopo averli messi a fuoco, i nodi che risultano tuttora estremamente problematici. Nel terzo e ultimo capitolo si delinea invece il rapporto tra l'eguaglianza e i fattori di esposizione al rischio di discriminazioni sui quali è stata vistosamente richiamata l'attenzione dalla legislazione degli ultimi anni (la razza e l'origine etnica, il credo religioso, le convinzioni personali, la disabilità, l'orientamento sessuale, l'età), con l’obiettivo di mettere in luce gli elementi di forza, ma anche di debolezza, che contrassegnano l'avvenuto processo di circolazione delle tecniche di contrasto delle discriminazioni e delle disparità di fatto tra lavoratori. Alla monografia è stato attribuito il premio "Massimo D'Antona", istituito dall'Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale, quale migliore opera prima del biennio 2005-2006. La monografia risulta conosciuta e utilizzata in alcuni Stati dell'Unione europea (soprattutto in Francia e Spagna).
Eguaglianza e differenze nei rapporti di lavoro. Il diritto antidiscriminatorio tra genere e fattori di rischio emergenti
IZZI, Daniela
2005-01-01
Abstract
La monografia prende le mosse dall'intensa evoluzione che ha interessato, tra la fine del secolo scorso e l'inizio di quello attuale, la legislazione antidiscriminatoria comunitaria e nazionale, proponendosi di illustrare i punti di criticità che presenta l'attuazione, nello specifico ambito dei rapporti di lavoro e con riguardo ad un'eterogenea gamma di caratteri costitutivi dell'identità personale (il sesso, l'origine razziale o etnica, il credo religioso, le convinzioni personali, l'eventuale condizione di disabilità, l'età e l’orientamento sessuale), del fondamentale principio di eguaglianza. Al rapporto tra eguaglianza e differenza di genere è dedicata, anche in considerazione della funzione di prototipo svolta dalla disciplina di tutela e promozione del lavoro delle donne rispetto alle normative antidiscriminatorie concernenti altre categorie di lavoratori “a rischio”, la parte preponderante della trattazione: vale a dire i capitoli primo e secondo, riguardanti rispettivamente i divieti di discriminazione e le misure di “diritto diseguale”, cioè le tecniche giuridiche di valenza inibitorio-repressiva, da un canto, e di valenza promozionale, dall'altro. Con riferimento ad entrambe si tentano di sciogliere, dopo averli messi a fuoco, i nodi che risultano tuttora estremamente problematici. Nel terzo e ultimo capitolo si delinea invece il rapporto tra l'eguaglianza e i fattori di esposizione al rischio di discriminazioni sui quali è stata vistosamente richiamata l'attenzione dalla legislazione degli ultimi anni (la razza e l'origine etnica, il credo religioso, le convinzioni personali, la disabilità, l'orientamento sessuale, l'età), con l’obiettivo di mettere in luce gli elementi di forza, ma anche di debolezza, che contrassegnano l'avvenuto processo di circolazione delle tecniche di contrasto delle discriminazioni e delle disparità di fatto tra lavoratori. Alla monografia è stato attribuito il premio "Massimo D'Antona", istituito dall'Associazione Italiana di Diritto del Lavoro e della Sicurezza Sociale, quale migliore opera prima del biennio 2005-2006. La monografia risulta conosciuta e utilizzata in alcuni Stati dell'Unione europea (soprattutto in Francia e Spagna).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.