Abstract. L'argomento del presente contributo è l'ultimo argomento scientifico di cui, undici anni orsono, ebbi modo di discutere con Maria-Elizabeth. Testimonia della grande curiosità intellettuale e dell'entusiasmo scientifico che non la abbandonarono mai, e che credo abbiano lasciato in noi un'indelebile orma. Anafora e deissi sono temi costanti della riflessione contiana, ma di solito non sono stati tematizzati in chiave diacronica. Qui, come allora, si tenterà di farlo a partire dai dati di una specifica famiglia linguistica: quella delle lingue baltofinniche (una catena dialettale, appartenente alla famiglia uralica, che, da N a S, attraversa finnico st[andard]. W ed E, kareliano N e S, oloneziano, lüdo, vepso N C[entrale] e S, ingrico W C E e S, voto W E e SW, estone st. NE e S, e livone). Nelle lingue baltofinniche è avvenuto un interessante fenomeno diacronico: un sistematico spostamento da forme tradizionalmente anaforiche (personali di terza) a forme tradizionalmente deittiche (dimostrativi). I due estremi della ristrutturazione si vedono chiaramente nelle due più importanti lingue standard: finnico ed estone, l'uno (a nord) rappresentando il sistema originario, l'altro (a sud) quello più evoluto. Il voto occidentale, lingua che si trova significativamente alla cerniera tra la parte settentrionale e la meridionale della catena baltofinnica, presenta un sistema intermedio, particolarmente curioso perché tipologicamente singolare: pare avere solo dimostrativi di prossimità (tipo 'questo') e non di distanza (tipo 'quello' ecc.). Si cercherà di esaminare il problema non tanto dal punto di vista tipologico quanto da quello diacronico e testuale, seguendo prospettive contiane che vanno dal classico saggio su "Deissi testuale ed anafora" ( 1978) al più recente sui "Dimostrativi nel testo" (1996).
Anafora e deissi in diacronia: il caso del voto
BARBERA, Emanuele Ferdinando
2009-01-01
Abstract
Abstract. L'argomento del presente contributo è l'ultimo argomento scientifico di cui, undici anni orsono, ebbi modo di discutere con Maria-Elizabeth. Testimonia della grande curiosità intellettuale e dell'entusiasmo scientifico che non la abbandonarono mai, e che credo abbiano lasciato in noi un'indelebile orma. Anafora e deissi sono temi costanti della riflessione contiana, ma di solito non sono stati tematizzati in chiave diacronica. Qui, come allora, si tenterà di farlo a partire dai dati di una specifica famiglia linguistica: quella delle lingue baltofinniche (una catena dialettale, appartenente alla famiglia uralica, che, da N a S, attraversa finnico st[andard]. W ed E, kareliano N e S, oloneziano, lüdo, vepso N C[entrale] e S, ingrico W C E e S, voto W E e SW, estone st. NE e S, e livone). Nelle lingue baltofinniche è avvenuto un interessante fenomeno diacronico: un sistematico spostamento da forme tradizionalmente anaforiche (personali di terza) a forme tradizionalmente deittiche (dimostrativi). I due estremi della ristrutturazione si vedono chiaramente nelle due più importanti lingue standard: finnico ed estone, l'uno (a nord) rappresentando il sistema originario, l'altro (a sud) quello più evoluto. Il voto occidentale, lingua che si trova significativamente alla cerniera tra la parte settentrionale e la meridionale della catena baltofinnica, presenta un sistema intermedio, particolarmente curioso perché tipologicamente singolare: pare avere solo dimostrativi di prossimità (tipo 'questo') e non di distanza (tipo 'quello' ecc.). Si cercherà di esaminare il problema non tanto dal punto di vista tipologico quanto da quello diacronico e testuale, seguendo prospettive contiane che vanno dal classico saggio su "Deissi testuale ed anafora" ( 1978) al più recente sui "Dimostrativi nel testo" (1996).File | Dimensione | Formato | |
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