Profilo culturale del periodo partico e sasanide in Mesopotamia. Si articola in due sezioni, la prima relativa al potere partico, la seconda a quello sasanide: particolare rilievo viene dato all’architettura e alla sua decorazione. Per il periodo partico nella Mesopotamia centrale l’unica grande città scavata è Seleucia che, pur rimanendo legata a lungo alla cultura ellenistica, testimonia un progressivo affermarsi della tipologia partica dell’ivan con cortile alla metà del I ‐ metà del II secolo d.C. (v. anche il grande edificio di Abu Qubur di data analoga). Per la Mesopotamia meridionale vengono succintamente prese in considerazione le testimonianze architettoniche di Nippur e Uruk, dove si riscontra un’originale sintesi di elementi babilonesi, ellenistici e partici. Maggiore spazio viene riservato alla Mesopotamia settentrionale con le città di Assur e soprattutto di Hatra, in cui, pur essendo chiaro il debito tecnico e artistico verso il mondo occidentale, si manifesta nitidamente l’originalità della cultura architettonica partica. Per l’arte figurativa, al corpus scultoreo hatreno, vengono accostate, per analogie stilistiche, le testimonianze pittoriche di Dura Europos. Una scena dipinta di caccia a cavallo di Hatra presenta elementi che saranno sviluppati nell’arte sasanide. Per il periodo sasanide, nell’area centrale della Mesopotamia, vengono considerati, oltre al sito di Veh‐ Ardashir, soprattutto il Taq‐i Kisra (VI secolo) e la decorazione parietale in stucco delle abitazioni coeve, non lontane dal palazzo. Un ultimo capitolo è dedicato alle minoranze religiose della Mesopotamia e alle loro, purtroppo scarse, testimonianze materiali (coppe magiche, chiesa di Veh‐Ardashir, Hira).
Parti e Sasanidi
RICCIARDI, Roberta
2006-01-01
Abstract
Profilo culturale del periodo partico e sasanide in Mesopotamia. Si articola in due sezioni, la prima relativa al potere partico, la seconda a quello sasanide: particolare rilievo viene dato all’architettura e alla sua decorazione. Per il periodo partico nella Mesopotamia centrale l’unica grande città scavata è Seleucia che, pur rimanendo legata a lungo alla cultura ellenistica, testimonia un progressivo affermarsi della tipologia partica dell’ivan con cortile alla metà del I ‐ metà del II secolo d.C. (v. anche il grande edificio di Abu Qubur di data analoga). Per la Mesopotamia meridionale vengono succintamente prese in considerazione le testimonianze architettoniche di Nippur e Uruk, dove si riscontra un’originale sintesi di elementi babilonesi, ellenistici e partici. Maggiore spazio viene riservato alla Mesopotamia settentrionale con le città di Assur e soprattutto di Hatra, in cui, pur essendo chiaro il debito tecnico e artistico verso il mondo occidentale, si manifesta nitidamente l’originalità della cultura architettonica partica. Per l’arte figurativa, al corpus scultoreo hatreno, vengono accostate, per analogie stilistiche, le testimonianze pittoriche di Dura Europos. Una scena dipinta di caccia a cavallo di Hatra presenta elementi che saranno sviluppati nell’arte sasanide. Per il periodo sasanide, nell’area centrale della Mesopotamia, vengono considerati, oltre al sito di Veh‐ Ardashir, soprattutto il Taq‐i Kisra (VI secolo) e la decorazione parietale in stucco delle abitazioni coeve, non lontane dal palazzo. Un ultimo capitolo è dedicato alle minoranze religiose della Mesopotamia e alle loro, purtroppo scarse, testimonianze materiali (coppe magiche, chiesa di Veh‐Ardashir, Hira).File | Dimensione | Formato | |
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