La melancholia, in Cusano e Dürer, è uno stato di frustrazione conoscitiva che affligge la ragione dell’artista e del filosofo nella ricerca della verità: presa negli angusti limiti della conoscenza distinguente, essa – quale “media speculatio”, posta tra sensibilità e intelletto – è costretta ad ammettere che la coincidenza dei contraddittori è cosa impossibile. Cusano e Dürer paiono aver sondato altri livelli dell’esperienza, al di là di quel campo limitato del sapere accessibile alla “ratio discernens”: il primo mediante il concetto di una “visione circolare”, la quale accede a una “misura assoluta e infinita” che rifugge da ogni termine di comparazione; il secondo mediante la contemplazione luminosa e serena offerta dal San Gerolamo nello studio – incisione coeva a quella del “genio infelice” ritratto nella celebre Melancholia I (1514).
La ragione e la nostalgia dell'infinito. Congettura e visione in Nicola Cusano e Albrecht Dürer
CUOZZO, Gianluca
2009-01-01
Abstract
La melancholia, in Cusano e Dürer, è uno stato di frustrazione conoscitiva che affligge la ragione dell’artista e del filosofo nella ricerca della verità: presa negli angusti limiti della conoscenza distinguente, essa – quale “media speculatio”, posta tra sensibilità e intelletto – è costretta ad ammettere che la coincidenza dei contraddittori è cosa impossibile. Cusano e Dürer paiono aver sondato altri livelli dell’esperienza, al di là di quel campo limitato del sapere accessibile alla “ratio discernens”: il primo mediante il concetto di una “visione circolare”, la quale accede a una “misura assoluta e infinita” che rifugge da ogni termine di comparazione; il secondo mediante la contemplazione luminosa e serena offerta dal San Gerolamo nello studio – incisione coeva a quella del “genio infelice” ritratto nella celebre Melancholia I (1514).File | Dimensione | Formato | |
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